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“Fermiamo il mercato dei figli” tenuto al Parlamento Europeo di Bruxelles, è stato questo l’incontro organizzato su iniziativa dell’onorevole Alessandra Basso, eurodeputato di LEGA/ID Group, per discutere del tema caldo dell’utero in affitto.

«Sono contenta che un tema così importante arrivi finalmente qui al Parlamento Europeo, perché è fondamentale contrastare l’utero in affitto e fare chiarezza su di esso», ha commentato così l’onorevole Alessandra Basso aprendo il convegno. «Basti pensare – ha spiegato – che non solo in Italia è sempre più martellante la narrazione che vuole questa pratica come “gestazione solidale per altri”, ma non è così. Le donne sono schiavizzate e i bambini trattati come oggetti, impacchettati e confezionati per essere venduti, non c’è niente di solidale né di dignitoso».

Altri interventi in Parlamento Europeo

Durante la giornata sono intervenuti altri esponenti come Jacopo Coghe – portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus – che ha affermato “La proposta di regolamento europeo sulla genitorialità transfrontaliera è pericolosa e altamente dannosa per i bambini, le donne e le famiglie di tutta Europa. Significa autorizzare e anzi imporre agli Stati Membri di legittimare e aprire le porte all’utero in affitto, alla compravendita di gameti e alla procreazione medicalmente assistita, anche quando queste pratiche sono già illegali e vietate negli Stati. Non possiamo stare a guardare e oggi, dal Parlamento Europeo a Bruxelles, ne denunciamo tutte le implicazioni legali, politiche e ideologiche. Lo facciamo insieme a sigle pro family di tutta Europa». Ha aggiunto inoltre come questa battaglia debba essere patrimonio dell’Unione Europea in quanto la pratica della maternità surrogata viola la dichiarazione universale dei diritti umani.

Nel convegno è intervenuto anche Francesco Borgonovo che ha ribadito come donne e bambini non debbano mai essere sfruttati.

Infine Matteo Fraioli, responsabile delle campagne di Pro Vita & Famiglia Onlus ha messo in luce le motivazioni che spingono a considerare la maternità surrogata come un crimine e di come le donne siano discriminate e sfruttate. E ha aggiunto: “Le donne vengono private dei loro figli e il loro utero usato: un gesto che schiavizza il corpo e viola il principio di integrità, dunque anche della dignità, della persona umana. Un principio – ha spiegato Fraioli – che ha ripercussioni anche fisiche, se pensiamo che i “committenti” dei bambini hanno diritto di esercitare coercitivamente le proprie volontà sulla donna che porta avanti la gravidanza, come decidere cosa deve mangiare, che tipo di vita condurre, fino anche a obbligarla ad abortire».