Paolo Vanoli con Daniele De Rossi, allenatore della SPAL - foto: Andrea Pattaro@Vision
Paolo Vanoli con Daniele De Rossi, allenatore della SPAL - foto: Andrea Pattaro@Vision

La conferenza stampa di mister Paolo Vanoli, allenatore del Venezia FC, al termine della partita vinta 2-1 al Penzo contro la SPAL.

Mister Vanoli, pensa che questo sia stato il miglior Venezia della stagione?

“Ho visto un bel Venezia, perché la partita era importante. Giocare con questa personalità, dopo aver cambiato così tanti giocatori, è motivo per cui oggi faccio i complimenti ai ragazzi, perché hanno capito quello che da qui, fino alla fine, dovremo fare. E glieli faccio, i complimenti, perché la prestazione è il frutto di quello che fanno durante la settimana”.

E invece, a voler trovare un difetto a questa squadra, che cosa direbbe?

“Se non avessimo difetti, forse non staremmo lottando per salvarci. Sui difetti dobbiamo lavorarci. Mi piacerebbe finire una partita senza subire goal. Abbiamo fatto un primo tempo strepitoso, poi sul 2-1 abbiamo avuto un po’ di paura, perché quando hai tre punti d’oro in tasca, come ci è successo a Benevento, non è facile gestire la gara. Oggi chi è entrato in campo, ha fatto bene”.

Pensa che sia cambiato il vento, adesso?

“Non è cambiato il vento. Piuttosto: da quando sono arrivato qui, ho sempre detto che gli errori si migliorano se parli di calcio, non si migliorano se parli di alibi. Il mio staff cerca di dare tutto ai ragazzi per far capire ai ragazzi l’importanza sia del campionato che della maglia, e per questo devo fare i complimenti non solo ai ragazzi ma anche allo staff”.

Che cosa ha provato alla fine della partita, in particolare quando è stato assegnato un recupero di 6 minuti? Abbiamo notato il lei una certa tensione.

”Io ho il compito di aiutare i ragazzi, di stimolarli. Quando si ha a che fare con giocatori forti fisicamente, come gli avversari odierni, più li tieni lontani dall’area e meglio è. Volevo infatti che gli attaccanti andassero a pressare più alta la palla, per agevolare i nostri difensori”.

Si sente “on Fire”?

”Ma no. Non usiamo questi termini. Io ho avuto la fortuna di fare tanta gavetta. Quanto alla squadra: Ccercavamo i risultati e li abbiamo trovati. L’allenatore è qui oggi, loro, i ragazzi,  saranno il futuro”.

Dopo queste due vittorie consecutive, contro il Pisa quali prospettive avete?

”Da quando sono qui, lo ripeto, sono sempre stato chiaro: il problema era far capire alla gente, ai ragazzi, che dobbiamo lottare per la salvezza. Quando le cose partono male, saper raddrizzarle è la cosa più difficile. I giocatori che erano qui prima del calciomercato invernale erano calciatori importanti, non a caso sono andati quasi tutti in serie A. Ma io voglio la squadra. Il singolo vince la partita, la squadra vince i campionati. Questa è la differenza. Andremo a Pisa non per perdere. Un passo alla volta,come ho già detto. Ma non ci dobbiamo accontentare. Questa squadra lo ha capito, almeno credo”.

Sull’ingresso di Cherishev?

“Cherishev è un giocatore indiscutibile. Lo dimostra la sua storia. Questo ragazzo tuttavia, e voi dovete ricordarvelo, viene condizionato da mille infortuni. Sto cercando di metterlo il prima possibile in condizione. Voi però non vedete che il ragazzo ha, a volte, anche il sentore, la paura di farsi male. Io però so benissimo chi è Cherishev, non solo a livello tecnico-tattico, ma anche a livello umano. E’ infatti anche un grande uomo, viene  sempre al campo di allenamento con il sorriso. Sono giocatori che hanno visto altri campi, altre qualità tecniche. Oggi sono contento di vederli dentro la serie B, dentro questo campionato, e la stessa cosa vale per giocatori come Busio e Tessmann”.