Paolo Zanetti al Penzo
Paolo Zanetti al Penzo

Questa l’analisi di Paolo Zanetti, allenatore del Venezia FC, al termine della sconfitta casalinga contro il Frosinone:
“Se vogliamo i primi cinquanta minuti fatto poca partita, sinceramente. Però oggi non siamo stati, a mio avviso, cattivi nel finalizzare quello che abbiamo creato, perché nella prima frazione di gioco non abbiamo preso un tiro in porta. Noi, gli avversari, li abbiamo messi alle strette, in difficoltà. Siamo anche poi ripartiti bene, con un’ottima occasione di Capello che però non è riuscito a metterla dentro. Tuttavia, ci siamo spenti quando abbiamo preso un gol su fallo laterale, su rimessa laterale diretta, un vero errore. e questo non mi piace, perché quando si va sotto non bisogna spegnersi mentalmente.Quello che non mi è piaciuto è che non siamo stati bravi a reagire quando abbiamo preso la rete. Infatti ci siamo un po’ impauriti e abbiamo smesso di giocare, perdendo un po’ le nostre idee che invece abbiamo messo nel primo tempo, nel subire pochissimo e creare tantissimo. Invece noi, impaurendoci, abbiamo fatto un po’ di confusione e poi abbiamo preso di nuovo un gol su calcio d’angolo, su palla inattiva, che ci ha un po’ tagliato le gambe. Quindi salvo sicuramente i primi cinquanta minuti che sono stati per me ottimi. Al di là del risultato Devo essere onesto e lucido e un’altra mente siamo fatti superiori a una squadra per me molto forte. Purtroppo però il risultato lo abbiamo indirizzato noi, non facendo quello che dovevamo  e soprattutto dopo non reagendo al “pugno” che abbiamo preso”.
Comunque, al di là della confusione mentale, avete anche giocato meno, nella ripresa, vuole dire?
“Sì, ma dal goal subito in poi è venuta fuori tutta l’esperienza e la qualità degli avversari, lavorando anche con tantissimo mestiere. Ma è normale, siamo ad inizio percorso, ed ora,  secondo me questa deve essere, per noi, un’occasione per andare a capire quello che abbiamo sbagliato, come mai abbiamo reagito così a un goal, e probabilmente non eravamo stati abituati in questo periodo, visto che abbiamo praticamente sempre fatto bene, a trovarci situazione di reale difficoltà, come invece ci siamo trovati oggi. Voglio fare in modo che non succeda più, o quantomeno voglio vedere comunque la mia squadra reagire in un modo diverso”.
Adesso il campionato osserverà una sosta. La cosa potrà esservi d’aiuto oppure no?
“Sicuramente di aiuto, per mettere dentro benzina, dato che oggi si è visto che qualche giocatore è ancora indietro a livello fisico. Penso che, in questi quindici giorni, la sosta ci servirà per metterci tutti quanti in pari. A me, quando perdo le partite, poi, piace “reimpastare” un po’ tutto. Pertanto, è giusto che i giocatori si guadagnino il posto, chi ce l’ha se lo deve tenere, e se non se non è così combatteranno per una maglia. Questi giorni serviranno per alzare ulteriormente il livello”.
Nei primi minuti di gioco, a dire il vero, avete fatto un po’ fatica ad entrare da subito in gara…
“Nella serie B è così: nei primi dieci minuti è sempre un po’ un “pugno di ferro”, è come in una partita a scacchi, dove entrambi gli avversari si studiano, anche se comunque abbiamo subito poco e li stavamo controllando bene. Poi, nei successivi quaranta minuti, siamo letteralmente “esplosi”, facendo una marea di cose: una respinta sulla linea, poi va detto che c’era un rigore netto su Modolo. Insomma, noi le nostre cose le abbiamo create, e lo abbiamo fatto giocando, palla a terra, e nel momento in cui abbiamo smesso di fare quello, secondo me, invece abbiamo creato molto meno. Noi abbiamo un DNA e dobbiamo mantenerlo al di là di quello che è lo specifico momento della partita e quando si va sotto, si deve imparare che comunque il match non è finito, per esempio oggi avevamo una mezz’ora abbondante per recuperarla. A mio avviso, invece, non l’abbiamo affrontata nella maniera giusta”.
E’ parso che, in alcuni momenti, Aramu e Bocalon facessero difficoltà a trovarsi in campo, ad avere palloni giocabili.
“Sì, c’è  stato un
momento, forse, ma la gara è fatta di alti e bassi, c’è comunque sempre anche l’avversario, ed è normale che i nostri attaccati giochino bene se noi li serviamo in un certo modo. Nel momento in cui siamo prevedibili, c’è foga e paura di perdere, allora poi anche i nostri attaccanti vanno in difficoltà. Anche quelli che ho messo dentro successivamente hanno fatto un po’ fatica, ma molto più per colpa del resto della squadra che per colpa loro, a mio avviso”.
Lunedì chiuderà il calciomercato.La squadra sembra al completo, ma si aspetta qualche sorpresa, tipo alcune cessioni?
“Non lo so. Io spero che il gruppo rimanga questo, perché al di là del passo falso di oggi, questo è un gruppo che sta lavorando bene. Poi il calcio, specialmente in serie cadetta, richiede cinismo, si sa. Ed è quello che ci è mancato, insieme alla concretezza. Invece il Frosinone invece ha capitalizzato quasi il 100% di quello che ha creato, ed è noto che nel calcio vince chi fa goal. Noi dovremo lavorare ancora”.
Quindi secondo lei qual è stata la chiave della partita?
“Se avessi voluto scommettere su qualcosa, oggi, avrei scommesso su di noi. Ma poi in realtà la partita è cambiata con l’episodio del fallo laterale, dove noi siamo stati, ripeto, ingenui, e probabilmente anche poco cattivi, e l’abbiamo pagata cara, perché poi per venti minuti invece siamo andati in confusione e non abbiamo continuato a fare quello che sappiamo. Noi eravamo in partita sia in fase di possesso che di non possesso, ed eravamo stabilmente nella metà campo degli altri. Chiaro che poi, come spesso accade, un episodio cambia l’inerzia. Noi dobbiamo andare a lavorare proprio nella gestione dei momenti in cui  andiamo in difficoltà, perché le partite si possono e si devono recuperare. Spero che, visto che siamo comunque all’inizio, questa sconfitta ci serva di lezione. Comunque il campionato è lunghissimo e credo molto nella mia squadra, perché ritengo che abbiamo tutto per fare un buon campionato”.