Paolo Zanetti in Venezia FC-Sampdoria - foto: Andrea Pattaro @Vision
Paolo Zanetti in Venezia FC-Sampdoria - foto: Andrea Pattaro @Vision

Queste le dichiarazioni di mister Paolo Zanetti, allenatore del Venezia FC, al termine del match perso 0-2 in casa contro la Sampdoria.
“Prima di tutto: le contestazioni dei tifosi sono giuste, corrette, perché il pubblico è venuto a darci una mano e noi abbiamo fatto una prestazione scadente dal punto di vista tecnico. L’impegnò non è mancato, da parte nostra, va detto. Anche se avevamo preparato la partita in un certo modo, poi ci siamo suicidati facendo regali agli avversari. Purtroppo abbiamo anche la capacità di distruggere in un attimo tutto ciò che prepariamo, spesso ci complichiamo la vita. Errori di cui devo prendere la responsabilità io, come è giusto che sia. In questo momento non dimostriamo di meritare la categoria in cui stiamo giocando. Lo scontro con Henry? In questo momento bisogna parlare poco e fare molto. Avevo detto a Thomas, già graziato nel primo tempo perché aver a insultato l’arbitro in inglese, di non farsi cacciare, e questo nervosismo è figlio della scarsa gestione mentale che abbiamo. Ma poi nello spogliatoi ci sono altri discorsi da fare. Se andiamo al prossimo match senza Henry perché ha “chiaccherato” troppo, non mi sta bene. Quanto alle nostre risorse in campo: abbiamo Antonio jr Vacca come perno, come unico regista, ma in questo momento è infortunato. Ho puntato su altre caratteristiche. Oggi in campo c’era tutto, dovevamo fare di tutto per vincere, ma siamo poco incisivi in questo momento. Il nostro problema è di tipo mentale, la squadra non è tranquilla né serena, io sto lavorando tantissimo e non dormo la notte per spingere questi ragazzi. andiamo anche in maniera spavalda, facciamo mille discorsi, ma poi, quando l’arbitro fischia iniziano a tremare le gambe, il pallone scotta, perché subentra la paura, cosa che dobbiamo scacciare, perché non abbiamo l’esperienza per gestirla. Abbiamo dimostrato che quando abbiamo la pressione di dover vincere per forza, esco mano fuori tutti i nostri difetti. E’ arrivato il momento di alzare il nostro livello, altrimenti tra due mesi non saremo qui a parlare di queste partite e non avremo più lo stadio pieno. Dopo ormai tre/quarti di campionato, i valori devono uscire. Per vincere le partite ovviamente bisogna segnare, invece noi, i goal, li regaliamo agli altri, come oggi contro la Samp in cui, a parte le occasioni nate da nostri errori, il nostro portiere non ha toccato altri palloni. Questa è una sconfitta pesante per il valore che ha, ma sia che avessimo vinto o perso, il campionato non finisce qui, il percorso è ancora lungo. Chiaro che vanno fatti certi discorsi, dobbiamo presentare uno spettacolo degno perché siamo in serie A, che è il top del calcio, e non possiamo permetterci di essere leggeri e poco lucidi, come invece siamo stati oggi. Abbiamo già dimostrato di poter fare di tutto, anche in negativo purtroppo. Finché siamo stati la sorpresa, che a detta di tutti non doveva neanche giocare questo campionato, siamo stati liberi e sciolti, abbiamo messo in difficoltà anche grandi squadre, e si è parlato di noi. Poi ci sono state gare in cui non abbiamo portato a casa quello che meritavamo. Adesso non credo che sia il momento di parlare di mercato, delle scelte fatte in tal sede. Io so il valore che hanno i miei giocatori, come Fiordilino, Maenpaa, possono tranquillamente non fare questi errori, ma ripeto, non c’è serenità. Maenpaa ha sbagliato, ma di tattico non c’è assolutamente nulla. Non so se per dare coraggio alla squadra sia giusto dire di non giocare più la palla, sarebbe un segnale dell’allenatore. In questo momento noi, che siamo costruiti per giocare palla, facciamo errori che sono regali poi per gli avversari. Comunque domattina dobbiamo metterci al lavoro, che è l’unico modo che conosco per rimediare a questa situazione. Il mio stato d’animo? E’ abbastanza evidente. Non voglio fare piaggeria, ma mi sento parte di questa città per il nostro trascorso, e ho lo stesso sentimento dei nostri tifosi, che sono fuori ad aspettarci ed hanno ragione a farlo. Ma per come sono fatto di carattere, all’arrabbiatura subentra l’orgoglio. Spero che la sosta possa togliere un po’ di preoccupazione, di paura. Chi è andato in Nazionale avrà un po’ di riposo, rivedremo tutti i nostri errori. Dopo una giornata del genere è difficile mantenere lucidi, ma noi dell’ambiente del calcio siamo chiamati a farlo. In questo momento la crescita non c’è, dobbiamo essere bravi a lavorare, e toglierci di dosso la cosa che più ci mette in difficoltà, che è la paura, il nostro grande mostro che dobbiamo toglierci”.