E’ stata approvata in Regione Veneto la legge che autorizza l’abbattimento con armi, trappole e veleni delle nutrie, quasi all’unanimità ed ha registrato 37 sì e 2 contrari.

La Regione ha così definito il “contenimento finalizzato alla eradicazione” dei pericolosi roditori che stanno danneggiando gli argini dei fiumi veneti e le colture agricole.

Il relatore legislativo leghista Gianpietro Possami ha così spiegato che è presente qualche milione di esemplari che danneggiano le colture agricole ma soprattutto provocano un rischio idrogeologico per l’attitudine a scavare lunghe gallerie e tane sotterranee nei pressi degli argini fluviali, aggrediti e letteralmente erosi dai roditori che si cibano delle piante che costellano l’idrografia superficiale.

Nello specifico i consorzi di bonifica hanno lanciato un allarme soprattutto per il territorio padovano, veneziano e del Polesine.

Il tema principale non era poi l’approvazione, già discussa in precedenza, quanto chi sarà abilitato all’eliminazione dei roditori. A tal proposito la Regione formulerà dei piani di abbattimento che coinvolgeranno elementi della polizia provinciale, i guardiacaccia, i cacciatori e alcuni “volontari” in vena di tiro al bersaglio purchè muniti di regolare porto d’armi.

Non ci saranno limiti riguardo le stagioni, le nutrie potranno essere eliminate in ogni periodo dell’anno, sia di giorno che di notte anche per gli esemplari presenti all’interno delle oasi protette.

Verranno stanziati inoltre 75 mila euro per i centri abilitati allo smaltimento delle carcasse animali.

Matteo Venturini