L’acufene è un fastidioso disturbo uditivo che si avverte anche in assenza di una sorgente esterna. Può essere avvertito in uno o in entrambe le orecchie e rappresenta uno dei problemi di udito più diffusi.

Non a caso, i dati diffusi dal Ministero della Salute stimano che circa il 10% della popolazione italiana abbia sofferto almeno una volta a causa di questo fastidio

Acufene: cos’è

L’acufene è un disturbo a carico dell’orecchio che si manifesta con un’anomala percezione sonora che si presenta in assenza di reali fonti e rumori esterni. Nello specifico, chi ne soffre percepisce all’interno dell’organo uditivo un suono fastidioso di tonalità acuta spesso simile ad un fischio all’orecchio, a un ronzio, ad un fruscio, ad un tintinnio o ad un sibilo.

Le cause scatenanti possono riguardare direttamente l’orecchio, ma in molti casi possono dipendere anche da fattori esterni all’orecchio stesso.

Le cause più frequenti

L’insorgenza di questo disturbo può essere legata ad una molteplicità di cause: l’acufene, infatti, può essere una diretta conseguenza di un’intossicazione farmacologica, può essere associato a problemi posturali, all’avanzare dell’età o a patologie neurologiche.

Inoltre, non vanno escluse motivazioni psicologiche, così come danni dettati da una prolungata permanenza ad esposizioni sonore dannose per l’udito.

Le cure più efficaci

Il trattamento e la cura variano necessariamente in base alle cause scatenanti alla base dell’acufene. Tuttavia, è bene tenere presente che in molti casi la guarigione non risulta definitiva, perché sono comunque possibili recidive nel corso della vita.

In genere, l’iter terapeutico prevede la rimozione di possibili tappi di cerume presenti all’interno dell’orecchio, così come la somministrazione di farmaci mirati o l’applicazione di dispositivi elettrici finalizzati a sopprimere il rumore o il ronzio percepito.

Infine, se l’acufene è di natura psicologica, lo specialista potrà consigliare di ricorrere anche ad un supporto qualificato o alla psicoterapia cognitivo-comportamentale.