“No a strumentalizzazioni su alloggi ATER, lavoriamo per risolvere l’emergenza casa”

ATER Treviso intende porre dei chiarimenti in merito a questioni che riguardano gli alloggi di edilizia residenziale pubblica.

“La polemica riguardo la vendita di alloggi ATER non trova fondamento – spiega Marina Bonotto, vicepresidente di ATER Treviso – Ricordo innanzitutto i piani precedenti al nostro prevedevano la vendita fino a 1.500 alloggi, contro i 384 attuali. Allo stesso tempo, va detto che si tratta di alloggi singoli inseriti in condomini con altri proprietari e quindi con difficoltà da parte di ATER di intervenire anche solo per riatti o altre questioni pratiche. Si tratta poi di un’operazione che, oltre a mettere sul mercato alloggi a prezzo abbordabile da molte famiglie, ci consentirà ulteriori interventi e la possibilità di nuovi riatti, nuovi alloggi più moderni ed efficienti dal punto di vista energetico. Ricordo che già tramite il Pinqua e il PNRR stiamo realizzando oltre 200 nuovi alloggi solo a Treviso e così operiamo in tutto il territorio provinciale per oltre 50 milioni di investimenti.

“Allo stesso tempo non trova fondamento la polemica per la quale troppo spesso si parla degli sfratti dell’ATER senza aver conoscenza dei casi di cui stiamo parlando – prosegue Marina Bonotto, vicepresidente di ATER Treviso – Gli sfratti non sono all’ordine del giorno all’Ater e di certo non avvengono da un giorno all’altro come spesso appare. Prima di arrivare a uno sfratto esecutivo ci sono mesi di verifiche, trattative, proroghe e dialogo con chi non ha più diritto alla casa per motivi che cambiano di caso in caso. Ricordo che in quanto Agenzia Territoriale per l’Edilizia Residenziale pubblica abbiamo proprio come missione quella di risolvere l’emergenza abitativa, che i nostri canoni sono calcolati sul reddito degli inquilini e che ormai, nel 90% dei casi, chi entra in alloggi lo fa con la tariffa minima cioè a 40€ al mese. Ricordo anche che se una famiglia è davvero in difficoltà, si attivano i servizi sociali dei Comuni, con i quali ATER Treviso è in piena collaborazione. Non siamo per nulla felici di dover sfrattare alcuni inquilini, ma se arriviamo all’estremo significa che si è superato il confine e che soprattutto, a fronte di chi occupa un alloggio pubblico senza averne diritto, c’è una famiglia bisognosa che aspetta casa. Se parliamo di numeri poi, possiamo contare appena 40 sfratti esecutivi in tutto il 2023 su un totale di 7.000 alloggi gestiti da ATER Treviso, contando che si stanno ancora recuperando quelli già effettivi ma sospesi per il Covid dal 2020 in poi. Insomma, non c’è alcuna emergenza sfratti come qualcuno vuol far credere.”

“Per questo penso sia bene cambiare atteggiamento su alcune situazioni, perché ATER Treviso, i Comuni e le Forze dell’Ordine tentano sempre fino all’ultimo tutte le possibilità, ma queste devono trovare anche la disponibilità di chi occupa l’alloggio – prosegue la Bonotto – Non sempre questo avviene, per varie motivazioni, una delle quali è sicuramente la strumentalizzazione da parte di gruppi come Caminantes e dei Centri Sociali che, invece di interessarsi a chi veramente ha bisogno della casa e attende nelle graduatorie ERP dei Comuni, perdono tempo a difendere spesso l’indifendibile, col rischio che per tutelare i pochi che non pagano e che sappiamo in che condizioni lasciano gli alloggi, poi va a finire che mancano i fondi per supportare la stragrande maggioranza degli inquilini che pagano regolarmente. E questo, oltre che un danno alle casse di ATER, è grandissima mancanza di rispetto di chi è in regola. Basterebbe chiedere informazioni o capire quanto impegno è stato messo per evitare l’esecutività”.