Pianta di pomodori secca
Pianta di pomodori secca

La gravissima siccità di quest’anno rappresenta solo la punta dell’iceberg di un processo che mette a rischio la disponibilità idrica nelle campagne. La situazione è analoga in tutta la provincia di Venezia: i terreni sono aridi come capita nel pieno di un torrido mese di agosto, il problema è che siamo in giugno e le piante soffrono già da mesi.

Sono fortunati gli agricoltori che trovano acqua nei canali vicini, dove peraltro rilevano almeno un metro di dislivello rispetto l’acqua ordinariamente presente in questi periodi dell’anno. “Le colture chiedono acqua – afferma Davide Montino presidente di Agrimercato Venezia, l’associazione di Coldiretti che coordina i mercati agricoli-, ma devo essere sincero che prima di irrigare le piante di ortaggi valuto attentamente la situazione. Conviene irrigare quando i prodotti vengono pagati a cifre che non coprono i costi di produzione?”.
La situazione è molto critica sia per gli ortaggi che per i cereali. Gli agricoltori che hanno seminato la soia tardivamente, venti giorni fa, la vedono spuntare a chiazze, segno di mancanza di umidità nel terreno, ma la coltura che preoccupa più in questo momento è il mais che è già in stress idrico. In alcune zone della provincia, come Chioggia, Cavarzere, Cavallino Treporti e Isole si assiste ad un altro problema serio dovuto alla siccità, ovvero la risalita del cuneo salino che brucia le coltivazioni. “Quest’anno la stagione dei carciofi è stata disastrosa – afferma Michele Borgo, presidente di Coldiretti Cavallino Treporti- la produzione è stata dimezzata a causa dello stress idrico e della salinità elevata, ora non possiamo più aspettare,  dobbiamo gestire le irrigazioni per non perdere le piante di carciofi già in sofferenza da un anno, con un terreno così arido serve molta acqua per abbassare il cuneo salino.”

“In questo scenario di profonda crisi idrica  è necessario agire nel breve periodo per definire le priorità di uso dell’acqua ad oggi disponibile, dando precedenza al settore agricolo per garantire la disponibilità di cibo, ma è già il caso di prevedere uno stanziamento di risorse finanziarie adeguate per indennizzare le imprese agricole per i danni subiti a causa della siccità e favorire interventi infrastrutturali di medio-lungo periodo volti ad aumentare la capacità di accumulo dell’acqua e della successiva ottimizzazione nella gestione”  afferma il presidente di Coldiretti Venezia Andrea Colla in accordo con una posizione di Coldiretti a livello nazionale.

E’ necessario ora affrontare l’emergenza, ma per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie, è stato elaborato e proposto da Coldiretti e Anbi – precisa Coldiretti – un progetto immediatamente cantierabile per la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti. In un Paese comunque piovoso come l’Italia che per carenze infrastrutturali trattiene solo l’11% dell’acqua, occorre un cambio di passo nell’attività di prevenzione”, conclude Coldiretti nel sottolineare che “bisogna evitare di dover costantemente rincorrere l’emergenza con interventi strutturali”.