Un kit con borraccia termica e cappello di paglia a tesa larga per prevenire i colpi di calore nei campi, che causano ogni anno infortuni gravi. Agribi, l’ente bilaterale per l’agricoltura di Verona, lo distribuirà a un migliaio di aziende agricole veronesi come parte di una campagna di informazione a scopo preventivo.

Non solo. L’ente bilaterale ha siglato un contratto di accordo, sottoscritto da tutti i sindacati che ne fanno parte (Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil) che prevede la possibilità di modificare gli orari di lavoro nei periodi estivi di grande calura in caso venga dichiarata l’allerta da parte dello Spisal o della Regione Veneto.

Agribi: campagna di sensibilizzazione per prevenire i colpi di calore

“Agribi ha avviato una campagna di prevenzione e sensibilizzazione rivolta alle aziende che operano in agricoltura, con le precauzioni da adottare in caso di condizioni meteorologiche a rischio colpo di calore – spiega Matteo Merlin, vicepresidente di Agribi -. È un dovere garantire la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, come recita il Testo unico sulla salute e sicurezza dei lavoratori, in cui rientra la valutazione del rischio microclima. Tra le azioni preventive rientra anche l’adozione di strumenti di flessibilità organizzativa contrattualmente riconosciuti. Perciò abbiamo deciso di siglare un verbale di accordo che prevede, in caso di allerta caldo dello Spisal o della Regione durante il periodo estivo, l’opportunità di distribuire l’orario di lavoro giornaliero in maniera diversa rispetto a quello adottato nel resto dell’anno. Si può, ad esempio, anticipare l’inizio dell’attività prima delle 6 del mattino o posticiparlo dopo le 22. Si evitano così le ore più calde, cioè quelle dalle 14 alle 17. La necessità è di salvaguardare i lavoratori, dando allo stesso tempo alle aziende la possibilità di una maggiore flessibilità senza accollarsi maggiori oneri”.

Oltre a questo accordo, i sindacati hanno convenuto che Agribi si attivi per un’adeguata campagna di informazione per la prevenzione del colpo di calore. Il primo passo sarà la distribuzione del vademecum dello Spisal, con le azioni da attuare nelle giornate torride: garantire zone ombreggiate e aree di ristoro, prevedere pause in rapporto al clima e allo sforzo, mettere a disposizione acqua fresca, accertarsi che il lavoratore abbia eseguito la visita medica preventiva con espressione del giudizio di idoneità.

Il vademecum

”I suggerimenti contenuti nel vademecum saranno da adottare ogniqualvolta verrà diramata l’allerta calore, per far sì che gli addetti alle raccolte e alla coltivazione possano avere un minimo di ristoro e sostegno – dice Merlin -. Il kit, invece, è a disposizione da subito delle aziende agricole che ne facciano richiesta, con la borraccia termica per mantenere l’acqua fresca e il cappello a tesa larga, che, a differenza del classico cappellino, garantisce una zona d’ombra più larga sul capo e sulle zone delicate che abbisognano di una protezione maggiore. Sappiamo che per i raccoglitori, già indeboliti dal lavoro duro nei campi, possono esserci squilibri fisici a causa delle temperature eccessive che possono comportare perdita di liquidi o malori importanti, che a volte sono fatali”.