I cani fiutano l’odore dei malati di coronavirus? Questa ipotesi sembra possibile, dal momento che in passato la stessa tipologia di animali è già stata in grado di individuare altre malattie (come la malaria o il morbo di Parkinson).

A sostegno di questa teoria nel Regno Unito è partita una sperimentazione su alcuni cani impegnati a riconoscere determinati odori associabili al COVID-19. E l’esempio britannico non è un caso isolato: nei mesi scorsi, infatti, anche l’Università della Pennsylvania ha svolto un progetto di ricerca analogo su otto labrador.

I cani fiutano alcune malattie

Entrando nello specifico, il progetto inglese è stato finanziato dal governo britannico ed è guidato congiuntamente dalla London School of Hygiene & Tropical Medicine, dal Medical Detection Dogs (Mdd) e dalla Durham University.

La speranza è che i cani addestrati possano fornire “risultati rapidi”, dal momento che in passato altri esemplari a quattro zampe erano riusciti a rilevare tempestivamente la presenza di odori relativi a tumori, malaria e morbo di Parkinson.

La sperimentazione, dunque, è finalizzata a verificare concretamente se i Labrador e i Cocker spaniel riescano ad individuare la presenza del virus nell’uomo ancor prima della comparsa dei sintomi. Il tutto grazie al loro fiuto, annusando dei campioni specifici.

Come si svolgerà la sperimentazione

Le analisi preliminari fanno ben sperare, tanto che la dottoressa Claire Guest- co-fondatrice e amministratore delegata del Mdd- ha dichiarato pubblicamente di essere “certa che i cani Covid-19 saranno in grado di fiutare tempestivamente l’odore del virus”.

Per entrare nel vivo della ricerca, quindi, il personale del National Health Service è stato incaricato di raccogliere negli ospedali londinesi una serie di campioni di odore sia da pazienti infetti che da soggetti sani.

“Sappiamo, ad esempio, che la malaria ha un odore particolare – ha spiegato James Logan, professore della London School of Hygiene and Tropical Medicine – e per questo in passato siamo riusciti ad addestrare dei cani ad individuarne tempestivamente le tracce. E oggi siamo anche consapevoli che determinate patologie respiratorie possono modificare l’odore del corpo. Per questo siamo fiduciosi che gli animali addestrati possano rilevare tracce di coronavirus».