Solo il 35% degli italiani pensa che i figli possano aspirare ad una posizione migliore. Dal Report FragilItalia emerge che il 5% degli intervistati ritiene la propria posizione migliorata negli ultimi anni, per il 38% è rimasta uguale ad un livello basso o popolare e per il 26% è peggiorata (per il 19% peggiorata, per il 7% molto peggiorata).

E non è tutto: il 66% ritiene di essere posizionato nella parte inferiore della piramide sociale e si delinea una netta percezione di un blocco sostanziale dell’ascensore sociale, con meno di 4 italiani su 10 che pensano che i propri figli possano aspirare ad una posizione sociale migliore.

Sono questi i tratti principali della fotografia della condizione sociale del nostro Paese tracciata nel Report FragilItalia “L’ascensore sociale bloccato“, elaborato da Area Studi Legacoop e Ipsos, in base ai risultati di un sondaggio condotto su un campione rappresentativo della popolazione, per testarne le opinioni relative al tema.

Ascensore sociale bloccato: come incide sulla posizione migliore

Tra gli appartenenti al ceto medio, il 35% pensa che i figli potranno migliorare la posizione rispetto alla famiglia di provenienza; il 53% che la manterranno invariata; il 12% che scenderanno più in basso nella scala sociale. Nel ceto popolare, il 37% esprime aspettative di miglioramento per i figli e il 40% pensa che potranno mantenere la stessa posizione. Ma il 23% (quasi il doppio rispetto agli appartenenti al ceto medio) ritiene che la peggioreranno rispetto alla famiglia di provenienza.

Per gli italiani alla base del peggioramento delle condizioni sociali figurano gli stipendi bassi (indicati dal 55%, e 59% nel ceto medio-basso) e la precarizzazione del lavoro (49%), seguiti dalle tasse eccessive (42%) e dalla corruzione (42%). Al quinto e al sesto posto, a pari merito (con il 27%) l’incapacità dei partiti di difendere le persone economicamente più fragili e l’aumento dei divari negli stipendi tra manager e lavoratori.