Marca in Rosa domani. Transita la centesima edizione del Giro d’Italia. E sarà grande festa. Si parte da Pordenone, dopo l’arrivo in quota a Piancavallo, quarto e ultimo arrivo in salita. La frazione che parte da Pordenone arriverà ad Asiago, transitando appunto per la pedemontana della Marca trevigiana. Da Pordenone si va verso Sacile e dall’ultimo comune friulano, nel pordenonese, si entra nel trevigiano.

Il segmento tocca 15 comuni trevigiani; l’ingresso è in Pontebbana, all’altezza di Cordignano. Poi San Fior e il traguardo volante a Conegliano, sede d’arrivo nel 2002 e partenza nel 2011. L’avventura proseguirà sul Muro di Ca’ del Poggio, gemellato con il Grammont e ormai fra le salite-simbolo della Marca. L’ascesa di via dei Pascoli è classificato di quarta categoria: 1,1 km, l’asfalto s’impenna fino al 18%. Colline del Prosecco a colorarsi di rosa; la carovana a transitare per Refrontolo, Pieve di Soligo, Combai e Valdobbiadene. Novanta minuti scarsi di brividi trevigiani, condensati fra le 12.30 e le 14. Poi, da Fener, terzo atto bellunese: traguardo per la casacca ciclamino a Feltre e penultima fatica verticale sul Grappa. È il tributo della corsa più amata alla Grande Guerra. Il monte sacro alla patria ha fatto la storia del ciclismo. Il Giro la inserisce da sempre per ricordare le gloriose battaglie che imposero una sterzata al primo conflitto mondiale.

Il Grappa viene riproposto dopo la vittoria di Nibali al Giro 2010 (arrivo ad Asolo) e la cronoscalata griffata Quintana del 2014. Due protagonisti di quest’edizione. Negli ultimi precedenti, tuttavia, era stato attaccato dal versante di Semonzo. Stavolta s’affronta da Seren, nel Bellunese. L’ascesa misura 24 km: prima parte con picchi all’11%, poi si sale al 5%. Discesa insidiosa (26 km) che porta nel Vicentino e con mini-sconfinamento trevigiano a Borso. Finale all’insù a Foza (regolare al 7%), poi spiana fino allo striscione di via della Stazione. I primi sono attesi ad Asiago fra le 16.56 e le 17.33: 190 chilometri per provare a ribaltare il podio.