Import-export: i dati sono positivi. Secondo quanto riportato nel decimo Rapporto Annuale Italian Maritime Economy di SRM (Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo), infatti, ci sono buone notizie per il commercio marittimo globale.

Nel 2023, infatti, è previsto un aumento dell’1,8% e del 3,1% nel 2024. L’Italia, infatti, può contare sul mare come una strada commerciale estremamente valida, un settore che oggi vale circa il 12% del PIL globale.

Import-export: l’analisi

Entrando nel dettaglio, l’analisi sottolinea che tra i primi 20 porti container mondiali, 8 sono cinesi e altri 6 asiatici.

Guardando invece alla realtà italiana si scopre che 380 miliardi del nostro import-export, ovvero il 40% circa, viaggiano per mare ed oltre ad un aumento del 66% negli ultimi 10 anni i porti italiani vantano anche mezzo miliardo di tonnellate di merci in movimentazione ed oltre 61 milioni di passeggeri.

Il Mezzogiorno vanta un primato interessante dal momento che è sul il 69% del traffico registrato sul totale e rivestono un ruolo chiave sul comparto “Energy” (petrolio greggio e raffinato) con il 48% dei rifornimenti e delle esportazioni petrolifere via mare del Paese.