Cinquanta studenti, tra universitari e liceali, nelle aule di H-Farm di Roncade (Treviso) per una giornata formativa sull’uso professionale del social network, assieme ai tiktoker Alessio De Santa, Marco Martinelli, e Diego Fusina.

 

Imparare la nuova e sottile arte del comunicare su TikTok, utilizzando i linguaggi e gli stilemi giusti per veicolare messaggi anche pubblicitari attraverso contenuti realmente interessanti. È l’obiettivo del workshop a cui hanno partecipato cinquanta studenti universitari e dell’ultimo anno di liceo ieri, sabato 24 settembre, negli spazi del campus H-Farm di Roncade (TV). Una giornata di scambio e dialogo, ma anche di vera e propria formazione professionale, assieme a tre tiktoker italiani di primo piano: Alessio De Santa, Marco Martinelli, e Diego Fusina.

Fusina, 20 anni, bellunese, studente di Economia a Ferrara, racconta storie e notizie curiose da tutto il mondo a un pubblico di oltre 1,1 milioni di follower. Contenuti simili anche per De Santa, 39 anni, milanese, sceneggiatore nella vita e creator che su TikTok conta più di 450 mila seguaci, oltre a quasi 50 mila su Instagram. Martinelli – “marcoilgiallino” per il web – parla invece di scienza, mostrando la quotidianità del suo lavoro di biotecnologo del Sant’Anna di Pisa a quasi 300 mila follower, anche se diversi suoi video sfiorano o superano il milione di visualizzazioni. Trentenne, su Instagram conta più di 100 mila follower.

L’incontro è stato organizzato dalla divisione italiana della multinazionale dei condizionatori Haier, che ha sede a Revine Lago (TV), con il supporto dell’agenzia Marketing Arena. «Proseguiamo un percorso che abbiamo avviato per avvicinarci al mondo dei giovani e ai loro linguaggi», spiega Marco Matteo Stefani, managing director di Haier AC Italy. «Ci siamo resi conto che c’è una distanza comunicativa tra noi e le nuove generazioni: siamo già un’azienda orientata al futuro, con una grande attenzione alla sostenibilità, ma vogliamo iniziare a parlare a quelli che saranno i nostri prossimi consumatori».

Il workshop è stato diviso, nel corso della giornata, in un momento formativo e di dialogo tra i creator e gli studenti, introdotto dall’esperta di content marketing Miriam Bertoli, a cui è seguito, nel pomeriggio, un vero e proprio laboratorio creativo. Divisi in gruppi, e sotto la supervisione di un creator, gli studenti si sono cimentati nella realizzazione di video divulgativi inerenti alle tecnologie di Haier. Con un approccio del tutto professionale: dallo studio del brief fornito dall’azienda, al momento più ‘creativo’ della stesura dello script e di uno storyboard, fino alla parte più tecnica relativa alle riprese e al montaggio. Tutto a misura di smartphone, cercando di conciliare l’attrattività del contenuto per il vasto pubblico con le esigenze commerciali espresse dall’azienda: la sfida quotidiana di influencer e content creator.

 

«Quella del creator è una vera e propria professione», spiega Diego Fusina. «Lo è a tutti gli effetti per me. Fare il creator significa diventare amico delle persone. Chi ti segue si sente valorizzato, ti vede come un amico in una posizione privilegiata. Questo ti rende speciale, ma è anche una grande responsabilità».

«Bisogna avere qualcosa da dire ogni giorno – ammette Alessio De Santa – e spesso non è facile». Per Marco Martinelli, invece, la scelta dei contenuti è quasi scontata: «Facevo programmi di divulgazione in Rai – racconta – e ho iniziato su TikTok quasi per caso. Racconto del mio lavoro, degli esperimenti sulla cannabis e molto altro». A volte la divulgazione diventa ballata, in un format che Martinelli esporterà in un programma per bambini, “Il piccolo chimico”, in onda dal 5 ottobre su Rai Gulp e Rai Play. «Ho cantato e ballato in televisione in passato con Raffaella Carrà, farlo sui social è stato naturale».