Novità e prassi consolidate sono gli ingredienti della 17° edizione del Corso Arbitrato, organizzato dalla Camera Arbitrale di Milano con la collaborazione di Curia Mercatorum, Camera di commercio di Treviso – Belluno|Dolomiti e Camera di commercio di Venezia Rovigo.

Nove incontri online con cadenza settimanale, 25 relatori tra professori di diritto ed esperti di arbitrato, una intera giornata dedicata alla simulazione di un procedimento arbitrale: prende il via dal 3 maggio fino all’11 luglio il corso che oggi rappresenta un punto di riferimento in Italia per chi si interessa di arbitrato.

Il corso è organizzato dalla Camera Arbitrale di Milano con la collaborazione di Curia Mercatorum, Camera di commercio di Treviso – Belluno|Dolomiti e Camera di commercio di Venezia Rovigo.

L’obiettivo del corso è dare ai partecipanti gli strumenti per accedere al mondo dell’arbitrato, attraverso l’apprendimento dei fondamenti della materia e attraverso l’acquisizione delle tecniche, grazie a esercitazioni specifiche e alla condivisione della prassi CAM maturata nell’amministrazione di oltre 2.800 procedimenti. In parallelo allo svolgimento del corso, i partecipanti sono divisi in gruppi per lavorare allo studio di un caso, preparandone atti e strategia. Al termine del corso, i gruppi si ritrovano in presenza a discutere il caso assegnato di fronte a un vero Collegio Arbitrale.

Come sapete – evidenzia il Presidente di Curia Mercatorum Mario Pozza – abbiamo stretto un accordo di collaborazione tra Curia Mercatorum e la Camera Arbitrale di Milano, consapevoli che l’arbitrato giochi un ruolo fondamentale per rafforzare la competitività delle imprese. L’arbitrato è in crescita del 28% negli ultimi 4 anni portando così a ridurre del 7% la durata dei procedimenti. Una giustizia più snella esprime un’economia più forte. E’ fondamentale però conoscere le nuove opportunità date dalla riforma della giustizia. Invito pertanto a prendere parte agli appuntamenti formativi per avere consapevolezza delle opportunità della riforma dell’arbitrato che rende l’Italia sempre più appetibile per lo svolgimento di procedure arbitrali internazionali. Inoltre con questa riforma il Presidente della Corte d’Appello può dichiarare l’efficacia del lodo straniero con contenuto di condanna.  Per territori come Treviso e Belluno, Venezia e Rovigo e tutto il Veneto vocati all’export e al contempo attrattori d’investimenti esteri, questa riforma è un’ottima opportunità che ci rende finalmente competitivi al pari degli altri stati europei.

 

Gli appuntamenti sono dal 3 maggio al via la 17°edizione del Corso Arbitrato.

Novità normative: nel corso verranno affrontati anche i nuovi temi della riforma della giustizia e dell’arbitrato. Si apre infatti una nuova fase in Italia: a distanza di 15 anni dall’ultima riforma in materia di arbitrato ad opera del decreto legislativo n. 40 del 2006, il legislatore è intervenuto nuovamente per modernizzare l’istituto e renderlo più attrattivo per gli investitori stranieri.

Il decreto legislativo n. 149/2022, di attuazione della legge n. 206/2021 di delega al Governo, con l’obiettivo di migliorare il sistema giustizia ha rafforzato gli strumenti di risoluzione alternativa della controversie.

Al fine di rafforzare le garanzie di imparzialità e indipendenza degli arbitri, il legislatore ha previsto l’obbligo degli stessi di rivelare ogni circostanza che possa mettere in dubbio la propria indipendenza.

Altra novità è la rimozione del divieto degli arbitri di adottare provvedimenti cautelari che, prima della riforma, erano prerogativa esclusiva del giudice ordinario. Questi interventi colmano una lacuna che differenziava il nostro sistema da quello di altri ordinamenti a noi geograficamente e culturalmente più vicini; contribuiscono, inoltre, a creare nel nostro Paese una legislazione più favorevole all’utilizzo dell’arbitrato, rendendo l’Italia una sede sempre più appetibile per lo svolgimento di procedure arbitrali internazionali. Un’altra novità riguarda l’esecutività del lodo straniero: è prevista, infatti, l’esecutività del decreto con il quale il Presidente della Corte d’Appello dichiara l’efficacia del lodo straniero con contenuto di condanna.

 

Cresce l’utilizzo dell’arbitrato CAM. Negli ultimi 4 anni (2019-2022) si registra un aumento del 28% delle domande di arbitrato CAM passando da 102 domande a 131. Il valore medio delle controversie è pari a 477 milioni di euro all’anno. Tempi: si riduce la durata dei procedimenti del 7% in 4 anni. Attualmente un procedimento dura in media 13 mesi.

 

Dati 2022 su 2021.

Aumenta il numero delle domande depositate del 6% passando da n.123 del 2021 a n.131 del 2022.

I settori che registrano un maggiore ricorso all’arbitrato sono il societario (che pesa il 24% sul totale); l’affitto, vendita e cessione del ramo d’azienda (pesa il 18%) e la fornitura di beni e servizi (17%). Variazioni settori: nell’ultimo anno (2022) si registra una notevole crescita delle controversie che riguardano la fornitura di beni e servizi, segue l’incremento delle controversie relative all’affitto, vendita e cessione di ramo d’azienda, fortemente influenzate dalla pandemia e dalle misure adottate per il contenimento della stessa. Si registra anche un aumento delle liti in materia di appalto, anche dovuto al rincaro dei prezzi dell’energia, delle materie prime e della componentistica. Il settore energetico ha subito un incremento, anche se al momento non marcato, in parte determinato dall’aumento dei prezzi dell’energia e del gas.

Arbitrato Semplificato: nel 2022 i casi sono 22 che pesano il 16.8% del totale. Per la maggior parte fanno ricorso all’Arbitrato Semplificato le piccole e medie imprese.

Focus su Arbitrato Semplificato: è un nuovo procedimento arbitrale (in vigore dall’1 luglio 2020). Riduce tempi e costi rispetto al procedimento ordinario. Applicazione: si applica ai procedimenti che abbiano un valore economico non superiore a 250 mila euro oppure senza alcun limite di valore economico se le parti lo richiedono. Tempi: in media il procedimento dell’arbitrato semplificato si conclude in 6 mesi: in un tempo quindi inferiore della metà rispetto al tempo necessario per la conclusione di un procedimento arbitrale ordinario (13 mesi).

Semplificazione nel funzionamento: la decisione è sempre affidata ad Arbitro unico (anziché ad un collegio di 3 arbitri); il numero di memorie è sensibilmente ridotto; l’istruttoria si svolge al massimo in un’unica udienza.