Grazie all’intervento di FNAARC, anche gli agenti e rappresentanti di commercio sono rientrati nella platea delle categorie professionali destinatarie dell’indennità di 600 euro, prevista dal DPCM “Cura Italia”, cui si aggiungono il contributo a fondo perduto elargito dall’Agenzia delle Entrate e le erogazioni straordinarie Enasarco (Cassa di previdenza della categoria) per un importo massimo di 1000 euro.

In totale,  quindi,  gli agenti penalizzati nei fatturati dal lockdown hanno potuto contare su un pacchetto di aiuti di oltre 3000 euro (ovviamente se in possesso dei requisiti). Tutto questo grazie al tempestivo e decisivo intervento di Fnaarc che si è spesa per far rientrare la categoria, inizialmente esclusa, nella platea dei destinatari.

“Somme che certo non compensano del tutto la perdita di fatturato” – spiega il Presidente Fnaarc Antonello Peatini (vecchia conoscenza del TG Plus per la sua seconda vita come istruttore CAI)– “ma che aiutano gli agenti che lavorano in settori economici penalizzati dal coronavirus a ripartire ed a superare l’emergenza liquidità”.

“La nostra categoria” – prosegue Peatini- “ha andamenti diversificati. Si è difeso bene chi lavora nell’ICT, nell’informatica e nella sicurezza, che col lockdown ha avuto addirittura incrementi di fatturato, mentre chi lavora con aziende del settore moda e sport, nell’ottica, nella contattologia, ha avuto cali dell’ordine del 30%. La meglio l’hanno avuta gli agenti del comparto “telefonia” che nel periodo Covid hanno erogato servizi e soluzioni aziendali per lo smartworking. Si difendono i promotori finanziari: quelli aderenti alla Fnaarc confermano che si sta elevando l’esigenza di poter contare, soprattutto nei momenti di crisi, su “persone di fiducia” che possano aiutare a proteggere i risparmi di una vita”

“La nostra professione” – conferma Peatini- “ha superato lo shock da coronavirus con buoni risultati e ritengo possa ancora rappresentare uno sbocco proficuo per un giovane. I fatturati sono variabilissimi e dipendono dal settore.  I redditi medi si aggirano attorno ai 30/40/50 mila euro/anno. Enasarco eroga pensioni sostenibili e servizi di welfare. Si lavora con un vero e proprio ufficio portatile e si viaggia molto: il futuro sarò segnato dalla capacità di utilizzare bene la tecnologia, gli strumenti di comunicazione digitali e la multicanalità.  Il contatto fisico e il rapporto fiduciario con i clienti restano ancora fondamentale: lo smartworking non è una soluzione per tutti.”