La Bissona dopo il restauro
La Bissona dopo il restauro

La bissona Serenissima, l’ammiraglia delle imbarcazioni del Comune di Venezia, è pronta per aprire il corteo della tradizionale Regata storica, l’appuntamento in programma domenica 6 settembre.

Questa mattina all’Arsenale di Venezia, nel canale delle Galeazze, si è svolta la presentazione dopo la conclusione dei lavori di restauro e ristrutturazione della barca, lunga venti metri, a fondo chigliato, mossa da diciotto vogatori.

Realizzata tra il 1956 e il 1958, dal maestro d’ascia ‘Nino’ Giuponi con legni di quercia, acacia, larice, pino, olmo, addobbata con elementi scultorei e ornati lignei dorati, la bissona aveva bisogno da tempo di un intervento di recupero che garantisse la sua integrità strutturale, la sua galleggiabilità costante soprattutto per la sicurezza dell’equipaggio e degli ospiti. Dopo il lavoro di restauro nel 2008 quando l’imbarcazione era affondata e ritenuta completamente persa, la “Serenissima” aveva avuto negli ultimi anni solo qualche piccolo intervento di manutenzione di carpenteria e dipintura, tanto da venir utilizzata, per il tempo strettamente necessario, solo in due occasioni: la Sensa e la Regata Storica.

I lavori di restauro sono iniziati nel 2019 dopo aver ottenuto l’approvazione del progetto dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna, visto che la bissona è stata riconosciuta “bene mobile di interesse culturale”.

Lo scafo è stato ristrutturato da un cantiere specializzato in barche storiche, individuato da Insula nell’ambito del contratto di servizio per la manutenzione delle barche storiche; gli ornati e le sculture lignee sono invece stati curati da un restauratore iscritto all’albo nazionale del MIBAC, che ha provveduto al restauro delle decorazione lignee amovibili così da ridare l’originale lucentezza al Nettuno seduto, alla testa di ariete, alle ventuno teste di leone che ornano le fiancate, alle due cornucopie, ai cavallucci marini e ai cavalli alati.

Allo stesso tempo si è provveduto alla rimozione delle parti cementizie e di quelle deteriorate. Gli addetti hanno poi provveduto alla sostituzione e rinforzo di parti di ordinate, della chiglia, del paramezzale, dei bagli del pagliolato, dei puntelli, dell’ossatura, raddrizzando la poppa e allineando lo scafo.

Dopo la sostituzione delle tavole ammalorate, al controllo del timone, alla carteggiatura, stuccatura e trattamento di impermeabilizzazione della superficie esterna, è stato realizzato un nuovo invaso per accogliere la barca.

Sono seguiti il varo, le prove di galleggiamento e collaudo, il trasporto al deposito comunale dell’Arsenale.

I lavori, iniziati il 27 gennaio 2020 sono terminati il 27 agosto 2020, nonostante l’interruzione causata dal Covid-19.