Domen Crnigoj
Domen Crnigoj

Domen Crnigoj, centrocampista del Venezia FC, ha incontrato i giornalisti in web-conference.
Innanzitutto Domen, un commento sulla partita di lunedì contro la Reggina.
“Come ci aveva detto anche il mister, prima del match, ci aspettavamo una partita difficile, dove loro sarebbero partiti molto forte, in più anche il campo non ha permesso di giocare più di tanto; inoltre, loro avevano una una motivazione di più per vincere, visto che dopo a sconfitta hanno esonerato il loro Mister. E’ normale: le partite più difficili sono quelle disputate contro le squadre un po’ più indietro in classifica, che in questo momento fanno più fatica, mentre è più facile giocare contro le squadre che si trovano più in alto. Contro la Reggina, nello specifico, sapevamo un po’ che il primo tempo ci avrebbero messo, in campo, quello che poi in effetti si è visto. Nella ripresa,  invece, ci siamo fatti valere per imporre il nostro gioco”.
Tu, ad inizio stagione, avevi detto di essere un centrocampista offensivo, o anche esterno offensivo. come ti trovi nel ruolo in cui ti ha inserito Mister Zanetti, tu che oltretutto sei molto fisico, hai molta gamba?
“Mi trovo bene in questa posizione. Ho ritrovato un po’ la mia condizione, ma diciamo che incontro ancora un po’ di difficoltà, forse, a impostare il gioco dall’inizio. Si vede poi che non ho giocato per un anno, però quando, per esempio, giocavo a Lugano, facevo anche la mezzala, mentre adesso devo imparare delle cose che il Mister cerca nei miei confronti. Indubbiamente, è facile entrare a partita già iniziata, visto che teniamo la palla e facciamo correre tanto l’avversario. Quindi, nel secondo tempo ci sono, di solito, maggiori spazi dove io, con la mia corsa e con la mia fisicità, posso anche sfruttare. Poi certo, mi devo ancora ambientare, conoscere ancora un po’ la squadra, i miei compagni, ma penso che solo il tempo  rivelerà tutto questo”.
Dal punto di vista fisico, invece, come stai?
“Sto recuperando. Non sono ancora al 100% della forma, penso che questa però arriverà in base ai minuti che sto mettendo nelle gambe e che riceverò ancora in futuro. Del resto, mancano ancora venti partite da disputare, quindi prima o poi sicuramente rientrerò nel gioco e poi mi sbloccherò anche nella testa”.
Qual è la posizione in campo che preferisci? A destra o a sinistra?
“Vanno bene entrambe, forse sarebbe più facile giocare a destra, che è il mio piede preferito, ma alla fine non c’è tanta differenza: i movimenti sono gli stessi, le corse anche,  forse sulla sinistra è un po’ più dura”.
Hai giocato un po’ a singhiozzo, come del resto era lecito attendersi, viste le tue condizioni, però tanto è bastato per farti ritrovare anche la convocazione in Nazionale. Te l’aspettavi?
“Di sicuro mi ha dato una bella carica. Quando sono arrivato qui, ho parlato con il Mister e la società, i quali mi hanno dato un periodo di adattamento di una mezza stagione, dopodiché mi hanno detto che, da gennaio in poi, si aspettavano il Domen che conoscono e in cui credono. Da un lato, quindi, non mi hanno messo pressione, ma dall’altro lato ci troviamo in una posizione di classifica dove indubbiamente volevamo essere, ma forse non ce l’aspettavamo. Tuttavia, nel gruppo crediamo che possiamo fare bene,  per restare in alto. Poi, dato che ora si gioca anche ogni tre giorni, il Mister deve fare tante rotazioni, tanti cambi, tutti devono essere al 100%. La Nazionale? Ripeto, sicuramente è stata una bella chiamata visto che è un anno che mancavo e che attualmente sta andando tutto benissimo. Così come anche nel Venezia, dove stiamo mantenendo la posizione dove vogliamo essere.  Ovviamente dobbiamo continuare così, mostrare in ogni allenamento il 100%, in modo tale  che il Mister faccia sempre un po’ di fatica a scegliere gli undici che devono scendere in  campo, il che terrà sempre alto il livello del gruppo”.
A proposito di gruppo squadra: come ti trovi, a livello umano e di gioco?
“Bene, perché anche se, come ho detto, non sento particolare pressione, il che rende più facile giocare, d’altro lato giochiamo tutte le partite per vincere. Mi piace  la tipologia di  gioco, il fatto di divertirsi è bello sia per noi giocatori che gli spettatori che guardano la partita”.
Sabato vi aspetta un’altra partita molto importante, con un’altra pretendente alla serie A come la Spal.
“Giochiamo oltretutto in casa, il che, credo, quest’anno sia per noi un vantaggio, visto che finora, fra le mura amiche, abbiamo sempre giocato bene. Inoltre credo che possiamo giocarcela con le squadre che sono a pari livello o più in alto in classifica: la motivazione in questo caso, infatti, contro squadre che erano in Serie A oppure puntano a raggiungerla, c’è sempre, si vuole sempre dimostrare di essere migliore”.
E’ passata un po’ l’arrabbiatura per la partita con il Monza? Soprattutto dopo quel goal che Carlos Augusto ha trovato in modo fortuito…
“E’ stato un incontro in cui all’inizio abbiamo controllato il gioco, avevamo tenuto palla, però non eravamo concreti davanti alla porta, visto che abbiamo avuto tanti corner, tante punizioni; poi, verso la fine del secondo tempo, è stata forse l’unica partita in cui, finora, facevamo un po’ più fatica davanti. Sicuramente la rabbia c’è, come anche quando abbiamo giocato, all’inizio, contro il Frosinone. Però ci troviamo a 21 punti in classifica che, penso, sia una cosa straordinaria, perché adesso non dobbiamo più guardare dietro ma solo davanti”.
Parli un ottimo italiano.
“Di certo in questi ultimi  mesi ho affinato la conoscenza, anche se già a scuola studiavo la lingua, perché abitavo vicino al confine. Inoltre, da piccolo guardavo sempre i cartoni animati alla tv italiana. Poi, qualche anno fa, mi allenava Vanoli. E quando poi sono stato a Lugano,  ho ritrovato la lingua italiana, visto che là viene parlata”.