La tensione di mister Zanetti - ©Andrea Pattaro/Vision
La tensione di mister Zanetti - ©Andrea Pattaro/Vision

Queste le dichiarazioni di mister Paolo Zanetti, allenatore del Venezia FC, alla vigilia del match in casa contro la Roma.
Mister Zanetti, che squadra avversaria si aspetta di vedere domani, alla luce dei recenti risultati?
“Mi aspetto una Roma che faccia la Roma, perché al di là di quel che è successo, ha sempre fatto ottime partite. Contro il Milan ci sono stati evidenti e reali torti, episodi negativi dal punto di vista arbitrale, e quella partita sarebbe potuta finire anche diversamente, per come ha giocato. Inoltre, ha un grande allenatore come Mourinho e quindi è la classica partita di una piccola contro una grande. Pertanto noi, da parte nostra, dobbiamo concentrarci su quanto possiamo fare da par nostro, non sull’avversario che ha profondità e spessore. Lo posso dire: nel match contro il Genoa abbiamo fatto, a mio avviso, un passo indietro, dal punto di vista del gioco, quindi proprio sotto quell’aspetto abbiamo lavorato tanto, ed è un aspetto che non voglio perdere, al di là dell’avversario e della difficoltà della gara. In altre parole, dobbiamo giocare meglio rispetto all’ultima gara, per quanto ci siano stati fattori positivi, perché comunque abbiamo ottenuto un punto d’oro su un campo difficile. E va detto anche che, se avessimo avuto lo stesso spirito in altre occasioni, avremmo almeno un paio di punti in più. Quindi il lavoro che abbiamo fatto ha puntato sul fatto di essere maggiormente propositivi, dopodiché, se faremo una gara prettamente difensiva, non dovrà essere una scelta nostra, ma dovrà semmai dipendere dal fatto che sarà stato l’avversario a costringerci a farlo. Dovremo fare una gara al 100% e sperare che invece la Roma non lo sia, al 100%”.
Che effetto le farà affrontare un allenatore come Mourinho? E’ vero che è soprannominato lo “special one”, ma lei, con un contratto di quattro anni, forse può essere definito lo “special four”.
“Per quanto riguarda me, per prima cosa mi auguro di diventare speciale per quanto fatto vedere finora, non per la durata del mio contratto. Io penso, di speciale, di avere ancora poco, mentre Mourinho è davvero speciale: ha vinto le Champions, ha ottenuto il triplete, è un personaggio dal carisma incredibile e per me è sempre stato un punto di riferimento; inoltre non mi sono mai perso una sua intervista e ho “perso” varie ore a guardare il suo stile comunicativo, perché lui ha sempre avuto questa capacità di spostare l’attenzione mediatica a suo piacimento, in base alle necessità, oltre all’aspetto tecnico che è indiscutibile. E il fatto di disputare questo tipo di gare, contro queste squadre, e questi allenatori, è il sogno che l’anno scorso volevamo raggiungere. Sono tutte cose che la Serie A ti dà, sono emozioni incredibili, stiamo lottando tanto per rimanerci, pur con i nostri limiti e i nostri difetti. Detto questo, la sfida di domani non è tra me e Mourinho, ma tra il Venezia FC e la Roma, quello che conta sono i calciatori in campo, e vorrei che si confrontassero con orgoglio e con voglia di vincere i duelli contro giocatori considerati più forti.   Il fatto di misurarsi, in campo, con chi al momento è migliore di te, è la cosa che ti dà più motivazioni in assoluto. Starà a me poi cercare di spingere i miei ragazzi nella direzione giusta, allo scopo di cercare di indirizzare al meglio la partita”.
Va anche detto che la Roma ha giocato giovedì e si troverà a rigiocare dopo nemmeno tre giorni. Pensa che questo possa incidere, almeno sulla sua condizione fisica?
“Da questo punto di vista, della tenuta sul piano fisico sì, almeno in teoria, poi è ovvio che certe squadre sono abituate ad allenarsi proprio giocando, ed hanno necessità diverse, con giocatori abituati ad allenarsi, giocando pertanto con carichi di lavoro differenti. E in fondo la partita è proprio il miglior allenamento che ci sia. Io da un lato spero che perdano qualcosa, anche se c’è comunque un tasso tecnico chiaramente differente tra la nostra e la loro compagine. Abbiamo imparato, tuttavia, che nel calcio non c’è solo la tecnica, e in quelle cose dovremo cercare di essere più bravi della Roma, cioè dovremo essere bravi a sfruttare gli spazi che inevitabilmente la Roma lascerà, e questo dimostrando più coraggio, soprattutto rispetto a quello che si è visto a Genova. Dicendo questo non voglio assolutamente far passare il messaggio che non sono contento del punto ottenuto, ma semmai voglio stimolare i miei ragazzi, perché la salvezza si costruisce anche attraverso queste partite sporche, che come visto possono capitare, e bisogna essere bravi a portarle a casa. Però ribadisco: voglio stimolarli e quindi mi aspetto un passo avanti: contro Torino, Sassuolo e Fiorentina abbiamo giocato e voglio vedere questo, il gioco. Poi è normale che in alcuni tipi di gare sia difficile, ma questo non significa affatto che dobbiamo perdere la nostra identità di gioco”.
Mourinho ha protestato dopo gli episodi in Roma-Milan. Teme che dopo questo ci possa essere una sorta di effetto-compensazione?
“Spero onestamente di no, nel senso che voglio pensare, anzi ne sono certo, che qualunque tecnico, quando protesta, non lo faccia sperando di ricevere qualcosa nella partita successiva, ma perché spera che non ricapiti, che ci siano dei miglioramenti. Credo che il concetto di “compensazione” non debba neanche esistere, altrimenti vorrebbe dire che si fa bene a protestare. Si può sbagliare, capita a tutti, anche se certi errori sono evidenti, il che magari fa innervosire, ma non voglio assolutamente credere nel concetto di compensazione”.
Quali sono le caratteristiche da lei maggiormente temute, riguardanti la Roma?
“Si tratta di una squadra con un livello tecnico molto interessante, che spinge con entrambi i terzini, ti porta gli esterni tra le linee, inoltre è una squadra evoluta dal punto di vista strategico, che si adatta e propone un calcio di un certo tipo. Di sicuro questi tipi di squadre lasciano qualche spazio, per forza di cose, e soprattutto accettano la parità numerica difensiva e in questo caso noi, se noi saremo bravi e coordinati, dovremo essere bravi per cercare di colpire, ma a riguardo dovremo fare un gioco di un certo tipo. Infatti, a queste squadre fai solo il solletico, con un tipo di gioco scolastico. E io ho proprio voluto dare un messaggio, ai miei giocatori, sul come provare a far male alla Roma, non sul come provare a difenderci, perché in questo momento sto cercando in tutti i modi di migliorare il nostro lato offensivo, che per noi è un difetto, nel senso che proponiamo ma non concretizziamo”.
Parlando dei singoli giocatori: qual è la sua opinione sull’esordio di Tessmann? E Busio, a centrocampo, è finora l’unico punto fermo ed inamovibile? 
“Busio, che è sì un titolare, nonostante sia giovane è sicuramente uno che ha qualcosa in più degli altri, ma voglio azzardare una cosa: il miglior Busio, finora, lo abbiamo visto con Vacca vicino, ma questo per una questione di responsabilità, perché Gianluca deve giocatore deresponsabilizzato, cioè libero con la testa. Vicino a lui, pertanto, dev’esserci un giocatore di grande personalità come è Antonio, ma come potrebbe essere anche Fiordilino, ma purtroppo mancano entrambi in questo momento. Quanto a Tessmann: a Genova ha fatto una buona gara, non facile per un play, perché loro giocavano a uomo proprio sul play, e visto che Tanner non ha grande dinamismo ha fatto un po’ di fatica a liberarsi, ma ha comunque fatto una gara più che sufficiente. Per domani ci sono, ovviamente, vari ballottaggi, ma quello che posso dire sin da ora è che Busio giocherà”.
Pensa che sarà possibile qualche sorpresa di schieramento? E tra i recuperi c’è solo Ampadu?
“Come detto, ci sono un paio di ballottaggi per discorso strategico, davanti giocheremo con alcune caratteristiche diverse rispetto al solito. Ampadu rientra e dietro ci sarà, è un giocatore di spessore e ci può dare tanto. Sorprese particolari non credo ce ne saranno, ma avremo un assetto di un certo tipo, con qualcosa di diverso. Vacca, Johnsen e Lezzerini non ci saranno domani, purtroppo, ma spero di recuperarli dopo la sosta di campionato”.
A proposito di Ampadu: è un giocatore che tende a farsi ammonire con una certa facilità. Gli ha detto qualcosa a riguardo, in considerazione del fatto che la Roma ha trequartisti di grande qualità?
“Sì, in effetti il ragazzo tende a essere un po’ irruento, tralasciando l’ultima gara, dove aveva fatto un paio di falli e un paio di buoni interventi. Detto questo, è normale che lui, contro determinati giocatori, rischi di farsi prendere sul tempo, ma credo, del pari, che in questo genere di gare possa darci una grande mano. Contro la Fiorentina l’ho preferito  in qualità di mezzala proprio per quello, perché in mezzo al campo dà fisicità e può incontrare giocatori più adatti alle sue caratteristiche, rispetto a quando fa la diga davanti alla difesa. Ha però le “stigmate” del giocatore, perché è giovane e gioca in un ruolo dove chiedo cose che lui interpreta con le sue personali caratteristiche, come del resto è normale che sia. Però deve prendersi qualche responsabilità in più, nel giocare la palla. Lui fa bene il suo dovere in fare difensiva, mentre le giocate di qualità dobbiamo aspettarcele da altri, e penso che questo sia lecito”.