virus west nile

Stanno aumentando i casi di West Nile Virus in Veneto. L’ultimo bollettino sulla sorveglianza delle arbovirosi, diffuso dalla Direzione prevenzione dell’area sanità e sociale della Regione, evidenzia 227 casi accertati – contro i 25 della scorsa settimana – dei quali 123 di “semplice” febbre e 104 di forma neuroinvasiva. Due sono i decessi. La maggiore diffusione è stata registrata nella provincia di Padova, con 122 casi, seguono Treviso, Venezia con 20 casi, Rovigo e Vicenza con 18 casi, Verona con 14 e uno a Belluno. Sui 227, 123 registrano “semplice” febbre e 104 la forma neuroinvasiva.

Il bollettino di Azienda Zero del 26 agosto riporta 373 nuovi positivi nelle ultime 24 ore e un totale di 6.757 contagi a livello provinciale. Il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi, commenta: «Nelle ultime settimane l’incidenza provinciale è passata da 200 a 400 casi su 100mila abitanti. In aumento anche l’indice Rt (indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero) salito a 0,34. Nessun allarmismo per ora ma questi numeri potrebbero essere un primo campanello d’allarme in vista dell’arrivo dell’autunno».

Tra giugno e luglio, nella Marca sono stati trovati ben 63 casi di cui 29 ospedalizzati e 2 morti, 6 il numero dei ricoverati ad oggi. Nel distretto di Treviso i casi riscontrati sono 51, 4 a Castelfranco Veneto, 4 a Pieve di Soligo e altri 4 provenienti da fuori Ulss. Evidenziati 15 casi di encefalite e 29 meningiti. Il report regionale indica anche 14 decessi, in persone dell’età media di 83,6 anni, per l’85,7% maschi. Sono inoltre 25 i casi confermati nei donatori di sangue che vengono testati prima della donazione.

Prevenzione della diffusione del virus

La febbre West Nile è provocata dal virus West-Nile, trasmesso dalla puntura di zanzare infette all’uomo e agli animali, generalmente equini ed uccelli. Le zanzare appartengono al genere Culex, la specie comune, mentre come serbatoio di infezione sono state identificate oltre 70 specie di uccelli, soprattutto passeriformi e corvidi, dove il virus può persistere da alcuni giorni a qualche mese.

I Comuni, in collaborazione con le Ulss, stanno mettendo in pratica specifici programmi di lotta alle zanzare soprattutto con interventi di rimozione delle larve e di manutenzione delle aree a maggior rischio di proliferazione. Proprio in questi giorni è in atto la disinfestazione contro le zanzare nel comune di Carbonera.