Dalla Giunta Comunale arrivano due importanti novità in fatto di viabilità e mobilità sostenibile. 
È stato infatti approvato con delibera l’Accordo di Adesione “per l’esercizio coordinato nel Veneto dei veicoli autorizzati ad accedere alle Zone a Traffico Limitato (ZTL)”. L’accordo viene sottoscritto tra la Regione Veneto ed il Comune di Treviso, che entra così a far parte del circuito “ZTL Network” in qualità di “Nodo Aggregatore”: in pratica l’Amministrazione si impegna a mettere a disposizione degli altri Enti locali la propria piattaforma informatica, per l’inserimento e la condivisione dei dati relativi alle autorizzazioni ed ai contrassegni emessi per i veicoli di alcune categorie di utenti come, tra gli altri, le persone disabili munite di specifico contrassegno o chi svolge servizi di trasporto non di linea taxi.
Lo ZTL network è dunque uno strumento di coordinamento tra gli Enti locali, che consente una notevole semplificazione dei permessi per gli utenti e dei controlli per gli uffici comunali: vengono condivisi i soli dati relativi al tipo di autorizzazione concessa, associata alla targa del veicolo e al Comune che ha rilasciato l’autorizzazione stessa. In questo modo gli utenti non dovranno più richiedere permessi o deroghe particolari ogni volta che circolano o sostano in ZTL venete, ma sarà sufficiente richiedere l’autorizzazione una sola volta e poi potranno transitare in tutte le ZTL della Regione.
Contestualmente, il Comune di Treviso entra a far parte di un altro circuito: grazie al lavoro dell’ufficio Europa, l’Amministrazione aderisce al progetto LIFE ASPIRE (Forum delle città e  e dei portatori di interesse), una rete di Enti e Città europee (Lucca, Zara, Stoccolma) impegnati nella ricerca di soluzioni innovative per la mobilità sostenibile. In pratica le amministrazioni coinvolte nel progetto si impegnano a scambiarsi conoscenze e buone prassi riguardanti in particolare le operazioni di carico e scarico nelle ZTL, monitorandone tempi di permanenza ed impatto ambientale, certificando gli operatori più virtuosi e promuovendo, dove possibile, alternative sostenibili come l’utilizzo di cargo bike all’interno dei centri storici.