Gianluca Busio ©Andrea Pattaro/Vision
Gianluca Busio ©Andrea Pattaro/Vision

Oggi Gianluca Busio, centrocampista del Venezia FC, ha incontrato la stampa in videoconferenza. Ecco le sue dichiarazioni.
Gianluca Busio, tu sei stato autore di una prestazione molto buona contro il Genoa. Che valutazione ti dai?
“Credo di aver giocato una buona partita, ma darmi una valutazione è difficile, quando la squadra perde: mi dò la sufficienza”.
Come ti trovi con il metodo di gioco di mister Paolo Vanoli?
“Mi trovo molto bene con lo stile di Vanoli, che è molto tattico. Si capisce che è un allenatore esperto, e che i moduli e le tecniche si adattano bene ai giocatori. Poi va detto che il mister fa quel che può, ma alla fine chi scende in campo sono i giocatori”.
L’anno scorso sei partito molto bene in campionato, nella seconda parte invece sei un po’ calato di rendimento. A che cosa lo attribuisci?
“Innanzitutto faccio una doverosa premessa: sarebbe troppo facile scaricare la responsabilità su fattori esterni, pertanto mi prendo le responsabilità del mio calo di forma. Quando sono arrivato a Venezia, avevo già giocato di fatto metà della stagione della MLS. C’è quindi stato un calo fisico dettato dalla stanchezza. Ci sto lavorando, prendendomi meglio cura del mio fisico e delle mie energie. L’anno scorso, essendo più giovane, ne risentivo anche emotivamente, ma adesso, grazie all’esperienza che sto maturando, sto imparando a sostenere la squadra anche nei momenti difficili”.
Qual è il tuo ruolo più congeniale in campo? Potrebbe essere quello di regista?
“Mi trovo bene in tutti i ruoli a centrocampo, e mi adatto alle esigenze del mister a seconda del match e delle esigenze di gioco. Mi piace il ruolo di mezzala perché posso avanzare e giocare più alto, ma quando il Venezia ha il possesso palla, mi diverto anche nel ruolo di regista, in cui ho tanto da imparare. In tal senso, un giocatore di esperienza come Jajalo mi sta dando lezioni preziose”
 Nel 2026 può essere un obiettivo quello di giocare nei Campionati Mondiali nel tuo Paese?
“Mi sarebbe piaciuto partecipare quest’anno, a maggior ragione quando la mia Nazione sarà quella ospitante. Farò del mio meglio per meritarmi un posto in squadra”.
Quest’anno nessuno si aspettava di vedere il Venezia in fondo alla classifica, a lottare per salvarsi. Che cosa ha determinato questo, secondo te?
“Come ha detto il mister, il fatto che si lotti per la salvezza è la realtà, che va accettata e su questa ci si deve concentrare”.
C’è la paura della seconda retrocessione di fila e, in caso, quanto può stimolare a fare meglio?
“La paura può portare a giocare con timore, oppure a giocare al meglio delle possibilità: la nostra intenzione è quest’ultima, soprattutto nella volontà di curare meglio i dettagli, perché sono quelli a definire il risultato finale”.
In tal senso quanto conteranno le prossime due partite al Penzo, contro Sudtirol e Cittadella?
“Le prossime due gare casalinghe saranno importantissime, e vanno trattate come due finali. L’obiettivo è vincere, specie davanti al pubblico di casa”.
Quanto pesa il fatto di avere avuto una chance ma di non essere riuscito a segnare a Parma?
“Ho avuto modo di pensarci a lungo, anche perché c’è stata la pausa invernale. Mi sono messo a lavorare più duramente, in allenamento, sui colpi di testa”.
Quali sono le difficoltà nel giocare in Italia, per un ragazzo giovane come te?
“Sicuramente è stato un anno e mezzo in cui sento di aver imparato molto. I meccanismi di retrocessione in Italia sono diversi, c’è molta più pressione. Per quanto riguarda lo stile di gioco, quello italiano è molto tecnico-tattico, le difese sono difficili da superare. Così come è facile subire non appena ci si distrae un attimo. Ho imparato molto, come dicevo, dal punto di vista dal punto di vista sia tecnico che tattico”.
Non sono mancate le contestazioni, nel periodo in cui sei arrivato tu, da parte della tifoseria. Che cosa vuoi dire ai supporters?
“Chiaramente sento che la differenza è tanta rispetto all’America, in Italia la passione per il calcio è vissuta in maniera viscerale, cosa che apprezzo moltissimo. I nostri tifosi vengono sempre a supportarci, a prescindere da tutto, anche facendo lunghe trasferte, cosa che è molto sentita anche in spogliatoio. Noi giocatori giochiamo proprio pensando a questo, a cercare di dare una soddisfazione ai nostri tifosi”. 
Quanto ti senti di scommettere sulla salvezza?
“Di certo non posso promettere un risultato, ma quel che posso promettere è il fatto che metterò il massimo in ogni partita, con la speranza che questo atteggiamento ci faccia uscire da questa situazione”.