derby d'italia

La sfida di Supercoppa Italiana in programma oggi il 12 gennaio tra Inter e Juventus (rispettivamente vincitrici dell’ultimo campionato di Serie A e della Coppa Italia) è solo l’ultimo atto di una delle sfide iconiche del calcio italiano. Non è un caso se le partite tra nerazzurri e bianconeri vengono definite “Derby d’Italia” (espressione la cui paternità viene attribuita a Gianni Brera): con oltre 240 incontri si tratta della gara che si è disputata più volte nella storia calcistica del Bel Paese. Ripercorriamo alcune delle partite più celebri disputate nel corso della storia attraverso le varie competizioni, nazionali e internazionali. In Supercoppa il Derby d’Italia tra Juventus e Inter si è giocato una sola volta, nel 2005 (la Juve era vincitrice dello Scudetto e l’Inter detentrice della Coppa Italia). Al sesto minuto dei tempi supplementari ci pensò Verón a insaccare il pallone su assist di Adriano, regalando la vittoria all’Inter.

 

Per quanto riguarda il campionato, invece, uno dei match Juventus-Inter più celebri in assoluto, ben stampato nella memoria degli appassionati a prescindere dalla loro fede calcistica, è certamente quello del 26 aprile 1998: una partita entrata nell’immaginario collettivo per il fallo commesso dal difensore bianconero Mark Iuliano sull’interista Ronaldo, non fischiato dal direttore di gara di quel match, l’arbitro Piero Ceccarini. La Juve, lanciata verso il titolo, vinceva 1-0 dopo il primo tempo. Nella ripresa un pallone spizzato da Zamorano finì sui piedi del Fenomeno brasiliano, che subì un evidente blocco da parte del difensore juventino: il rigore sembrava solare ma Ceccarini lasciò giocare e sul contropiede Del Piero fu atterrato in area da Taribo West. In questo caso, l’arbitro non esitò e decretò il penalty per i bianconeri tra le proteste degli uomini di Gigi Simoni. Del Piero poi, fallì la trasformazione e il match si chiuse col punteggio di 1-0, chiudendo il discorso Scudetto a favore della Juve ma a questa partita seguirono infinite polemiche.

 

Tra le sfide più memorabili tra Inter e Juventus va poi ricordato un 6-0 per i nerazzurri del 4 aprile 1954 a San Siro. Nella partita d’andata, risalente al 22 novembre 1953, Juve e Inter avevano pareggiato 2-2, mentre al ritorno a Milano giocarono un match che, sebbene mancassero ancora 7 gare alla fine del torneo, risultò decisivo per la vittoria dei nerazzurri, che alla fine arrivarono davanti ai bianconeri di un punto. Quel match non fu mai in discussione, con l’Inter avanti dopo 7′ grazie a Lennart Skoglund. Alla mezz’ora ci fu il raddoppio di Gino Armano. Nella ripresa Brighenti colpì con una doppietta, poi segnò ancora Skoglund e a chiudere definitivamente la partita (che ad oggi resta ancora la più larga vittoria nerazzurra nella storia del derby d’Italia) fu il gol di Fulvio Nesti.

 

Un’altra partita tra bianconeri e nerazzurri finita negli annali è quella della stagione 1960-1961, finita con un clamoroso 9-1 per i piemontesi. La Juve reduce dalla conquista della prima stella, era allora guidata dallo svedese Gunnar Gren, mentre l’Inter era agli ordini dell’istrionico Helenio Herrera. Il match era previsto per il 17 aprile 1961, data in cui in effetti si giocò senza però concludersi a causa della minaccia di invasione di campo dei tifosi di casa, motivo per cui l’arbitro sospese la partita e l’Inter ebbe il match vinto a tavolino 2-0. La Juve, tuttavia, impugnò il verdetto davanti alla Corte d’Appello Federale e vinse, ottenendo di poter rigiocare la partita il 10 giugno (quando ormai l’esito dello scontro era ininfluente, avendo i bianconeri già matematicamente vinto lo Scudetto). La partita si giocò e l’Inter per protesta mandò in campo la Primavera, perdendo 9-1. Mattatore dell’incontro fu Omar Sivori, autore di 6 reti, mentre gli altri tre gol della Juve furono un’autorete e un centro a testa per Nicolè e Mora. L’unica rete interista fu siglata su calcio di rigore da Sandro Mazzola, unico ragazzo della Primavera nerazzurra che poi approdò in prima squadra divenendone un simbolo.