Più di venti squadre iscritte, la presenza dei migliori Under 23 al mondo e un percorso che unisce fatica, panorami spettacolari e ricordi saluteranno questo fine settimana l’atteso ritorno del Giro del Veneto, la gara ciclistica adesso riservata agli Elite Under 23, che ha alle spalle più di cento anni di storia (prima edizione nel 1919) e che si ripresenta nel panorama delle corse a tappe italiane dopo 17 anni di “pausa forzata” associandosi all’altrettanto storico Giro del Piave (73 le sue edizioni) grazie all’opera della Eventi Sportivi Asd guidata da Adriano Zamboni.

L’edizione 2017 (due sole tappe, ma in previsione per le prossime edizioni si tornerà alla storica formula delle tre tappe di pianura più due di montagna), presentata ieri nella sede del Consiglio regionale a palazzo Ferro-Fini a Venezia, si svolgerà domani, sabato 29, e domenica 30 luglio, con una “due giorni” che prevede sabato il giro del lago di Santa Croce e dell’Alpago “Memorial Mansueto Mares”, mentre domenica il Giro del Piave con partenza da Longarone, ricordo dei 54 anni dalla tragedia del Vajont, e arrivo a Pedavena per il “Memorial Piergiorgio Sbaredella”. Due tappe molto intense per un percorso completamente montano e nel Bellunese, dall’Alpago a Ponte nelle Alpi sabato, con sette chilometri di finale in salita costante, e domenica l’intera Valbelluna lungo il Piave, con gran premio della montagna sui 550 metri di Carazza (pendenza massima del 12%) e arrivo attraverso il Feltrino fino a Pedavena in un territorio interamente sotto tutela Unesco.

Più di 130 i giovani atleti in gara con oltre 20 squadre, le migliori d’Italia e dall’estero Astana dal Kazakistan e Mendrisio dalla Svizzera, per una competizione che già si annuncia come attesa anteprima per preparare la stagione a venire da parte dei team maggiori. Con un particolare vanto, come spiegano gli organizzatori: nella lunga storia della gara (tra i vincitori Bottecchia alla seconda edizione, Carlo Reffo per tre volte, poi Poli, Borsoi e Daniele Gallo).