Al Sant’Artemio la posa delle pietre d’inciampo di quattro cittadini trevigiani ospitati all’ex ospedale psichiatrico

In memoria delle vittime della Shoah, consegnate anche le 19 Medaglie della Prefettura ai familiari

Giorno della Memoria 2023: dopo le cerimonie di venerdì, alla Galleria delle Prigioni di piazza Duomo e alla Caserma “Luigi Cadorin”, ieri sabato 28 gennaio sono proseguite le iniziative organizzate dalla Provincia di Treviso, dalla Prefettura e dal Comune di Treviso, in collaborazione con Istresco, con tre momenti commemorativi al Sant’Artemio, alla presenza di 215 studentesse e studenti delle scuole superiori.

Alle 9.30 si è tenuta con la cerimonia di consegna delle Medaglie d’onore della Prefettura di Treviso ai familiari dei cittadini trevigiani, militari e civili, deportati e internati nei lager nazisti, alla presenza del presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon, del Prefetto, Angelo Sidoti, del sindaco della Città di Treviso, Mario Conte, della dirgente dell’Ufficio Scolastico Territoriale, Barbara Sardella, delle famiglie e dei sindaci dei Comuni di origine dei cittadini insigniti.

Alle 10.30, in Auditorium, la giornata è proseguita con un approfondimento storico sul Giorno della Memoria, pensato in particolar modo per le ragazze e i ragazzi delle scuole superiori di Treviso, curato da Istresco, con un focus sulle vicende che hanno segnato il territorio della provincia, un excursus sull’ex ospedale psichiatrico del Sant’Artemio, che ospitò cittadine e cittadini ebrei per proteggerli dalla deportazione, e, infine, un quadro sull’origine delle Pietre d’Inciampo.

Alle 11.30, infine, si è svolta la cerimonia per la posa delle quattro Pietre d’Inciampo dedicate ai cittadini trevigiani che furono ricoverati e ospitati all’ex ospedale psichiatrico: Elena Guttman, Polacco Ruggeri Segré Salvatore e Schlesinger Ruth, in seguito strappati alla struttura dalle SS e destinati per il tragico viaggio finale alla Risiera di Sabba e al campo di concentramento di Auschwitz. Le Pietre sono state collocate nell’esedra situata di fronte all’edificio presidenziale.

“Coltivare la memoria, diffondere senso di responsabilità e consapevolezza tra le cittadine e i cittadini, i nostri giovani, su quanto accaduto con l’immane tragedia dell’Olocausto – spiega Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – per ribadire che la follia e gli orrori del passato non possono essere in nessun modo giustificati e in nessun modo dimenticati. Oggi, con la posa delle Pietre d’Inciampo al Sant’Artemio, il grande lavoro di ricerca dell’Istresco, che si è occupato anche di seguire l’iter per riceverle dalla Fondazione Stolpersteine, abbiamo incastonato simbolicamente nel cuore di tutta la comunità le memorie di Elena Guttman, Polacco Ruggeri Segré Salvatore e Schlesinger Ruth, ma anche di tutte le vittime della terribile tragedia dell’odio nazifascista. Riprendendo le parole della senatrice Liliana Segre, con questa cerimonia vogliamo anche fare una promessa: la memoria al Sant’Artemio sarà sempre custodita, protetta e tramandata. Come oggi, in cui Istituzioni, Autorità e cittadini si sono riuniti per un momento condiviso di riflessione e pregheria, è importante tenere viva la memoria, per sempre, insieme, tutti. Insieme, per non dimenticare”.

Nel corso del suo intervento il Prefetto di Treviso, Angelo Sidoti, ha sottolineato la necessità, specie per le giovani generazioni, di farsi carico del ricordo e della testimonianza di quanto accaduto. “Abbiamo il compito di perpetuare la testimonianza dei sopravvissuti con l’avvertimento che la memoria non può essere solo storica, non può risolversi in una semplice ricostruzione oggettiva dei fatti ma deve far parte del nostro vissuto, del nostro bagaglio culturale, delle nostre emozioni, in modo da scatenare la repulsione istintiva e ragionata verso quei fatti e quei regimi, così da preservarci e difenderci da pericolosi e inaccettabili rigurgiti”.

“Dietro a queste pietre di inciampo ci sono nomi, storie di sofferenza, di sacrificio e purtroppo di morte – sottolinea Mario Conte, sindaco del Comune di Treviso – La cronaca testimonia che l’umanità ancora non ha capito come vivere in pace ed è per questo che io sono particolarmente soddisfatto della presenza degli studenti che sono coloro che rappresentano la speranza per il futuro della nostra umanità. Giornate come questa sono davvero importantissime per continuare a coltivare la politica e la mentalità della pace”.

“Ricordare oggi, insieme alle studentesse e agli studenti delle scuole superiori – conclude Barbara Sardella, dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale – quanto accaduto con la tragedia disumana della Shoah, è stato un momento fondamentale per avvicinarli contribuire alla formazione di una Cultura della Memoria che non deve mai essere dimenticata, ma sempre difesa e approfondita. Perché le brutalità atroci del passato non si ripetano mai più”.