Due lettere minatorie, contenenti minacce di morte contro Gian Marco Centinaio, ex ministro dell’Agricoltura e del Turismo, sono giunte negli ultimi 15 giorni all’abitazione della madre del senatore leghista. E’ la casa di Pavia dove Centinaio ha vissuto da ragazzo con la sua famiglia. A darne notizia è oggi il quotidiano ‘La Provincia pavese’. Spaventato, Centinaio si è rivolto alla polizia per presentare denuncia.

 “Muori leghista di m., l’inferno ti aspetta”, è scritto in una delle due lettere. “Nella prima hanno minacciato anche la mia famiglia”, ha sottolineato l’esponente leghista. La seconda lettera è stata recapitata nei giorni scorsi: il timbro del centro di smistamento postale di Milano Peschiera Borromeo porta la data del 22 ottobre. In questa lettera viene anche rivolta un’accusa all’ex ministro: “La mia terra non vale più niente, per colpa tua non ho soldi per i miei figli”; seguono poi le minacce di morte.

Il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia ha commentato la vicenda esprimendo piena solidarietà al collega: “Esprimo solidarietà umana e istituzionale all’amico Senatore Centinaio, fatto oggetto di minacce che non vanno assolutamente sottovalutate. Non sono le prime che vengono rivolte a rappresentanti delle istituzioni. E’ un pessimo segnale”.

“Mi auguro – aggiunge Zaia – che gli inquirenti possano individuare presto i responsabili e che sia possibile erogare pene esemplari. La minaccia anonima è quanto di più codardo possa essere messo in atto. E’ però anche il segnale, non il primo, che in questo Paese esistono personaggi aggressivi e potenzialmente pericolosi che temono la libertà e la democrazia e utilizzano diverse forme di violenza per contrastarle. E poco importa che i motivi di questi gesti siano politici o personali”.

“Non ci fermeranno – conclude Zaia – perché nessuno di noi li teme. La democrazia è immensamente più forte. Se ne facciano una ragione”.