I reparti di Anestesia e Rianimazione e di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Conegliano si preparano a offrire alle donne l’opportunità di partorire con l’analgesia epidurale che attualmente rappresenta il gold standard del controllo del dolore nel travaglio del parto, previa valutazione medica di  idoneità alla procedura.

La prestazione sarà attiva dal 1 ottobre per tutte le donne che la richiederanno e che abbiano i requisiti indispensabili. Il percorso sarà gestito da un team di anestesisti che garantirà l’assistenza 24 ore su 24, festivi compresi, in stretta collaborazione con i ginecologi e le ostetriche.  La novità arriva grazie a un percorso formativo ad hoc che impegna diverse professionalità del presidio ospedaliero di Conegliano, ospedale che nell’anno 2022 ha visto 696 parti su un totale di 4206 dell’intera Ulss 2.

 L’offerta della partoanalgesia a richiesta della gestante – sottolinea il dr Alberto Candiotto, direttore dell’unità operativa di Ostetricia e Ginecologia – è un importante passo in avanti nel rispetto dei diritti della donna ed è in linea con l’obiettivo nazionale e regionale dell’ospedale senza dolore. Crediamo che contribuirà ad aumentare l’attrattiva del nostro Punto nascita

“Il Servizio di Anestesia e Rianimazione ha creduto fortemente nell’introduzione di questa metodica, ritenendo che abbia un ruolo fondamentale nel garantire un inizio della maternità più sereno – spiega il dr Enrico Bosco, direttore dell’unità operativa Anestesia e Rianimazione del Santa Maria Dei Battuti di Conegliano -. L’impegno organizzativo e formativo è stato notevole e sebbene il controllo del dolore del travaglio possa venire erroneamente considerato come qualcosa di non necessario, in realtà l’analgesia perimidollare è dimostrato che può apportare benefici sia alla madre sia al nascituro. Il percorso della gravidanza fisiologica vede operare in stretta integrazione le figure dell’ostetrico, del neonatologo, del ginecologo, dell’anestesista. Parole chiave per noi sono sicurezza, controllo del dolore, dignità della paziente, umanizzazione delle cure, gratuità”. 

“L’avvio dell’offerta alle donne di partorire con l’analgesia epidurale – commenta con soddisfazione il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi – rappresenta una tappa importante per l’ostetricia dell’ospedale di Conegliano, punto di riferimento per un vasto bacino territoriale, cui permette di effettuare un ulteriore salto di qualità. Stiamo lavorando per poter offrire questa metodica in tutti gli ospedali, compatibilmente con i problemi di organico. Il mio ringraziamento – prosegue Benazzi – va al dottor Candiotto e alla sua équipe e, inoltre, al dottor Bosco, primario dell’unità operativa di anestesia rianimazione, che metterà a disposizione gli anestesisti. Nominato primario ai primi di maggio, il dottor Candiotto sta investendo la sua professionalità e la sua umanità per contribuire, assieme a tutto lo staff, a garantire alle donne che si rivolgono all’ospedale di Conegliano un’accoglienza e servizi di ottimo livello”. 

Alle donne interessate a partorire con l’epidurale sarà chiesto di prendere parte a un incontro informativo di gruppo alla presenza dell’anestesista e dell’ostetrica. L’appuntamento sarà a cadenza mensile, rivolto alle gestanti che abbiano superato la 30a settimana di gravidanza, avrà la durata di circa due ore e sarà ad accesso libero. A fine periodo di gestazione, intorno alla 37a settimana, la donna eseguirà gli esami ematochimici di routine e farà richiesta di visita anestesiologica per partoanalgesia al medico o all’ostetrica che l’ha seguita sino a quel momento. Per poter usufruire dell’anestesia epidurale, infatti, è richiesta l’idoneità anestesiologica. In prossimità del parto sarà ancora la donna a compiere la scelta finale di confermare oppure no la preferenza per questa metodica.