Il pocketing è l’atteggiamento di chi preferisce tenere il proprio partner lontano da amici e famiglia. Niente foto insieme sui social, niente uscite di gruppo, niente progetti: solo incontri privati, vissuti in completa intimità.

Una tipologia di relazione che inizialmente può essere ottimale, finché degenera perché uno dei partner soffre di non partecipare davvero alla vita dell’altro.

Pocketing: che cos’è

In alcuni casi questo rapporto nasconde altro: spesso, infatti, alla base ci sono coniugi o compagni di cui i partner ignorano l’esistenza. Tuttavia, non è detto che il pocketing sia sempre un campanello d’allarme.

A volte, infatti, si tratta solo di legittime preferenze sui tempi e i modi in cui fare progredire la relazione, in altri casi possono mettersi in mezzo ansia e apprensione. Inoltre, questa modalità di relazione è spesso quella preferenziale per chi ha paura di impegnarsi.

A livello sociale, una possibile spiegazione può essere ricercata nel passaggio da un modello sentimentale regolato da obblighi e doveri, ad un altro basato su libera scelta e aspirazione alla felicità.

I rischi per l’autostima

Un conto è decidere insieme di vivere una relazione a compartimenti stagni, separando beni, interessi e amicizie. Un altro è ritrovarsi senza volerlo in un rapporto che sembra esistere solo a porte chiuse, con decisioni unidirezionali.

A seconda della sensibilità personale, lasciarsi cucire addosso il ruolo del “partner misterioso” può essere più o meno piacevole (o doloroso). Il rischio, infatti, è quello di non sentirsi mai abbastanza importanti da meritarsi un giro di presentazioni. In questi casi, affrontare il problema potrebbe essere la scelta migliore: soffrire in silenzio, infatti, difficilmente potrà far evolvere il rapporto.