L’omicidio di Vincenza Saracino, conosciuta affettuosamente come “Enza”, ha scosso la comunità locale. Nuovi dettagli emergono grazie alle registrazioni delle telecamere di sorveglianza, che gettano luce sugli ultimi momenti della vita della donna.
Il 2 luglio scorso, poco dopo le 17:50, Vincenza aveva appena terminato gli acquisti all’Iperlando dopo aver lasciato il sexy shop che gestiva con il marito a Preganziol. Le immagini la mostrano mentre pedala tranquillamente, ignara del destino che l’attendeva. Accanto a lei, a pochi centimetri di distanza, si nota Luigi Nasato Fazio, un uomo di 32 anni che fino a soli tre giorni prima era stato suo vicino di casa.
Nasato Fazio, proveniente da Vedelago in bicicletta, ha incrociato il percorso di Vincenza in quello che sembrava un incontro casuale. Le telecamere, sia pubbliche che private, hanno catturato i due mentre procedevano apparentemente sereni, senza alcun segno visibile di tensione o conflitto.
Tragicamente, pochi secondi dopo questo incontro, entrambi hanno svoltato in via Maleviste, dirigendosi verso un’ex fabbrica abbandonata. È in questo luogo desolato che si è consumato il delitto, in un arco di tempo sorprendentemente breve – appena dieci minuti.
La brutalità dell’omicidio è evidente dai dettagli emersi: Vincenza è stata colpita ripetutamente con un’arma da taglio, concentrando gli attacchi tra il collo e la mandibola. Il colpo fatale ha reciso la carotide, causando una rapida e irreversibile emorragia che ha portato al decesso per dissanguamento.
L’epilogo di questa vicenda si è avuto venerdì, quando Luigi Nasato Fazio è stato arrestato in Venezuela, a migliaia di chilometri dal luogo del delitto. La sua fuga all’estero suggerisce una premeditazione del crimine, aggiungendo un ulteriore strato di complessità a questa tragica storia.
Le autorità stanno ora analizzando attentamente le registrazioni, cercando di ricostruire con precisione la sequenza degli eventi e di comprendere le motivazioni dietro questo efferato omicidio. La comunità, nel frattempo, resta sgomenta, cercando di elaborare la perdita di una donna descritta da molti come gentile e laboriosa.
Questo caso solleva importanti questioni sulla sicurezza urbana e sull’importanza della videosorveglianza come strumento di indagine. Allo stesso tempo, mette in luce la vulnerabilità che molte persone, specialmente le donne, affrontano quotidianamente, anche in situazioni apparentemente ordinarie come il ritorno a casa dopo aver fatto la spesa.
Mentre le indagini proseguono, amici e familiari di Vincenza Saracino cercano di onorare la sua memoria, ricordandola non solo come vittima di un crimine orribile, ma come una persona amata e rispettata nella sua comunità.