Abbiamo deciso di affrontare il tanto discusso argomento delle Unioni Civili toccando di giorno in giorno tutto il percorso che ha portato alla definizione del Ddl Cirinnà partendo dall’inizio ottobre 2015 fino agli ultimi giorni.

Quello che è accaduto i primi giorni è frutto di un percorso che ha portato poi alle decisioni che ormai sembrano definitive su quali possano essere i punti accettati ed affrontati dal Governo e quali, invece, sono stati scartati.

Perché abbiamo deciso di trattare questo tema? Perchè per il prossimo numero cartaceo è prevista l’uscita speciale sia sul mensile di Venezia che su quello di Treviso di una approfondita analisi sul tema.

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Arriviamo all 14 ottobre 2015, una data storica nella quale viene per la prima volta nella storia italiana, affrontato il tema Unioni Civili in Aula di Senato.

In quella giornata, infatti, nonostante gli scontri con Area Popolare e Ncd, sono stati valutati i 14 disegni di leggi presentati sull’argomento e quali di questi poi da portare avanti.

Sorprendentemente il testo del DDL Cirinnà è stato incardinato dopo nemmeno una mezz’ora di seduta nonostante le polemiche portate all’attenzione in Aula da parte di Giovanardi e Malan pieni sostenitori dell’illegittimità del DDL in quanto non discusso interamente in commissione.

Dopo ben 25 anni e 28 mesi di attesa e 75 sedute in commissione, il DDL è dunque incardinato dal Senato.

Qualche giorno dopo arriva l’intervista a Repubblica di Andrea Orlando, ministro della Giustizia, in merito alle Unioni Civili, rassicurando gli Italiani sul proseguo dell’iniziativa.

“L’Italia ha un obbligo giuridico a intervenire su questo tema sulla base di una sentenza della Corte di Strasburgo del 21 luglio 2015. In cui si dice chiaro e tondo che l’attuale assetto normativo non tutela i diritti di una parte dei cittadini italiani. Da qui si deve partire”.

Il ministro ha poi affermato l’utilità di “cercare un consenso ampio” sul tema, ma allo stesso tempo ha ribadito che la legge potrà trovare approvazione superando gli ostacoli della maggioranza: “Ncd è un alleato fondamentale all’interno della coalizione. Tuttavia vorrei ricordare che nella storia del riconoscimento dei diritti civili nel nostro Paese le maggioranze parlamentari su provvedimenti come divorzio e aborto sono sempre stata diverse da quelle che sostenevano i governi dell’epoca. È fisiologico che si possa sostenere un programma di governo, senza per questo avere le stesse opinioni su questioni eticamente sensibili”.

Infine, il ministro sottolinea: “al più presto la legge sulle unioni civili e personalmente sono favorevole alle adozioni“.

Il Corriere della Sera ha poi riportato l’interesse di Silvio Berlusconi a sostenere la causa non schierando il suo partito contro il ddl, sostenuto dai colleghi di partito Lainati, Prestigiacomo e Minzolini; al Cavaliere si oppongono invece Gasparri, Malan, Gelmini e Brunetta per la questione adozioni.

Matteo Venturini

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