Tra le priorità per fare di Venezia una città sostenibile il ripopolamento e l’incentivazione del lavoro.
Venezia- 13 luglio 2016- È stata la Sala San Leonardo ad ospitare “VENEZIA VERSO quale città quale futuro”, Convegno dell’Associazione Architetti Veneziani organizzato per il suo 25° anno di fondazione. Un’occasione di commemorazione ma soprattutto di riflessione sul futuro della città di Venezia, sempre più vicina allo scenario di città museo o peggio, di parco divertimenti a cielo aperto.[s2If !current_user_can(access_s2member_level1)] …READ MORE[/s2If][s2If current_user_can(access_s2member_level1)]
Il decalogo per la città sostenibile mette sul piatto preoccupazioni di ieri e di oggi traducendole in indicazioni concrete esposte, in questa sede, agli assessori De Martin e Simone Venturini e al soprintendente Francesco Trovò.
L’urgenza si fa sentire su più fronti: in primis quello del ripopolamento della città, dell’incentivazione del lavoro, del favorire della maestranza locale e della semplificazione delle norme, ormai obsolete e da tramutare da prescrittive in proscrittive.
Si discute poi sulle gare di progettazione mancanti per interventi sul territorio come ad esempio la pensilina del tram in Piazzale Roma: a questo proposito si propone l’istituzione di uno Urban Center dedicato ai concorsi che riguardano la città.
Ma le indicazioni degli architetti veneziani affondano anche nel terreno del singolo. È da leggere in questa direzione la proposta di imporre degli oneri di urbanizzazione salati per chi vuole cambiare la destinazione d’uso di un immobile, così da frenare la proliferazione degli appartamenti per turisti.
Nel decalogo per la città sostenibile non mancano proposte di rivitalizzazione come questa, dedicata all’Arsenale: perché non utilizzare il suo materiale dismesso (pietre, mattoni, tegole, legno…) per dar vita a una scuola edile stabile? Infine, viene fatto un accenno a Veniceland mettendo l’accento sull’importanza primaria di una gestione dei flussi controllata con chiare formule prestabilite.
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