Il cartellone diffuso, organizzato da Musincantus in collaborazione con il Comune di Treviso e le istituzioni culturali locali, si compone di quattro appuntamenti, da sabato 18 novembre a sabato 23 dicembre, volti a scoprire e valorizzare le partiture e le grandi famiglie di compositori trevigiani.

 

Gli ultimi mesi dell’anno a Treviso si riempiono di musica con la quinta edizione di Autunno Musicale, il cartellone curato dall’associazione Musincantus con l’obiettivo di far conoscere o riscoprire le eccellenze e i protagonisti del panorama musicale cittadino. Il tratto distintivo del progetto, che riprende non solo il nome ma anche la storia e il dna della stagione concertistica e operistica trevigiana introdotta negli anni Sessanta, è proporre, in rete con il Comune di Treviso e le istituzioni culturali locali, concerti e approfondimenti nei centri culturali della città, significativi per la storia musicale cittadina. Oltre a ciò, si rinnova l’appuntamento con il progetto “Nell’Olimpo di Beethoven”, che, introdotto nel 2021, lega Cortina d’Ampezzo, Treviso e Rovigo fino al 2026, anno olimpico, ed è frutto della partnership tra Musincantus, il Maestro Donato Renzetti con il progetto Obiettivo orchestra della Scuola di Alto Perfezionamento Musicale – APM di Saluzzo (Cuneo), il Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni, l’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta e la Filarmonica TRT – Teatro Regio Torino.

Autunno Musicale è una rassegna che sosteniamo con grande entusiasmo perché ogni anno riesce a portare elementi di recupero della tradizione ma anche di novità, riscoprendo artisti ma anche modi di di diffondere la musica e la bellezza nei luoghi sacri e nelle sedi culturali della nostra Città, candidata al titolo di Capitale Italiana della Cultura 2026. – afferma il sindaco di Treviso Mario ConteAnche quest’anno il cartellone offre concerti di livello assoluto, che valorizzano il talento degli artisti trevigiani e veneti e la capacità di ricerca musicale da parte di Musincantus, che da anni contribuisce non solo all’organizzazione di rassegne in Città ma anche a fare rete nel territorio, legando città diverse, realtà e contesti, come avvenuto con Rovigo e Cortina d’Ampezzo, con una grande capacità di coinvolgimento”. 

Il fil rouge del cartellone 2023 – spiega Jacopo Cacco, referente artistico di Autunno Musicaleè il recupero dell’antico e la riproposizione in tempi moderni. Tra i compositori a cui fu cara quest’operazione, in primis c’è Gian Francesco Malipiero, che molto si è dedicato alla riscoperta del classico, rielaborandolo in chiave Novecentesca. Questa sua propensione emerge nei concerti in programma: nella Gabrieliana durante il concerto inaugurale alla Cattedrale di Treviso e nel concerto per organo ed archi alla Chiesa di Sant’Agnese l’8 dicembre. Una curiosità, quella per il passato e per la sua attualizzazione, che connota anche la produzione tardo ottocentesca di Ottorino Respighi, come testimonieranno i brani proposti il 23 dicembre alla Chiesa del Sacro Cuore”.

Non mancano in questa edizione le piccole grandi sorprese, emerse dall’indagine musicale che precede la stesura del cartellone. Si tratta di tre inediti trevigiani e veneti, che saranno proposti in prima esecuzione in tempi moderni: alcuni salmi del celebre compositore Giovanni Bononcini, custoditi in unica copia nella Biblioteca capitolare di Treviso (seguirà pubblicazione a cura di Diastema Editrice); il mottetto inedito e incompiuto Tu es Petrus di Gian Francesco Malipiero, il cui manoscritto è stato recuperato dalla Fondazione Cini di Venezia e verrà eseguito in omaggio al compositore veneziano scomparso 50 anni fa e alla dedicazione della cattedrale; le Litanie della Beata Vergine di Pietro Sartori, compositore trevigiano attivo tra fine Settecento e inizio Ottocento. Completa il programma l’esecuzione del raro concerto per organo ed archi di Gian Francesco Malipiero, ispirato ai Concerti grossi di Arcangelo Corelli.

Il primo appuntamento è sabato 18 novembre alle 20.45 alla Cattedrale di Treviso, con la Missa Cellensis di Franz Joseph Haydn: una grande coproduzione sinfonico corale tra Treviso e Ravenna con la rinomata Orchestra La Corelli, in omaggio al Classicismo europeo. Accanto alla messa, una tra le più significative della produzione di Haydn, sarà eseguita la celebre Gabrieliana di Gian Francesco Malipiero, un brano in stile neoclassico basato sulla letteratura vocale del Settecento, e il Tu es Petrus. Il concerto sarà eseguito il giorno precedente a Ravenna.

Il secondo appuntamento è con il tradizionale “Concerto dell’Immacolata”, venerdì 8 dicembre alle 16.00 alla Chiesa di Sant’Agnese di Treviso: l’Insieme Corale Ecclesia Nova diretto da Matteo Valbusa e il quintetto Zefiro, guideranno il pubblico alla riscoperta delle partiture sacre e delle grandi famiglie di compositori trevigiane presentando le Litanie della Beata Vergine di Pietro Sartori e una prima selezione di salmi ritrovati di Giovanni Bononcini – le uniche trascrizioni sono conservate alla Biblioteca Marciana di Venezia e provengono dalla Biblioteca Capitolare di Treviso -, senza dimenticare un confronto con i concerti per organo e orchestra di Antonio Vivaldi.

Mercoledì 13 dicembre alle 20.45 al Teatro Comunale Mario Del Monaco riprende il progetto “Nell’Olimpo di Beethoven”, dedicato all’esecuzione integrale dei concerti del genio di Bonn, con il concerto “Il sinfonismo classico di Haydn e Beethoven”, il primo di una tournée veneta che dopo Treviso (dove è inserito nella rassegna Gocce dell’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta) toccherà Rovigo e Cortina d’Ampezzo (Belluno). Protagonisti saranno Arsenii Mun, vincitore del 64° Concorso pianistico internazionale “Ferruccio Busoni”, e l’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta, diretti da Alessandro Bonato. 

Il cartellone si conclude sabato 23 dicembre alle 20.45 alla Chiesa del Sacro Cuore di Treviso con “Splendori Barocchi”: l’Orchestra L’Arte dell’Arco, diretta da Jacopo Cacco, eseguirà il celebre Gloria per soprano ed archi che, accostato al concerto per organo e orchestra, permetterà di cogliere la differenza di stili tra il repertorio veneziano (ascoltato durante il concerto dell’8 dicembre) e quello inglese del Settecento, arricchito da un raffronto con il barocco italiano di Giovanni Battista Pergolesi (di cui verrà eseguito il Salve Regina) e con il recupero dei materiali antichi ad opera di Ottorino Respighi nel tardo Ottocento.