Secondo i dati dell’Istat, le vendite dei beni alimentari crescono in valore (+6,6%) e diminuiscono in volume (-6,3%). In altri termini: i consumi sono cresciuti in valore, ma i volumi, rispetto all’anno scorso, sono crollati.

Alla fine del 2022, infatti, si è verificato un aumento congiunturale per le vendite al dettaglio (+0,8% in valore e +0,4% in volume). Le vendite dei beni alimentari sono cresciute in valore (+0,6%) e sono rimaste stazionarie in volume, mentre quelle dei beni non alimentari anno registrato una variazione positiva in valore e in volume (rispettivamente +1,0% e +0,7%).

Consumi: i dettagli

Su base tendenziale, le vendite al dettaglio sono aumentate del 4,4% in valore e hanno registrato un calo in volume (-3,6%). Le vendite dei beni alimentari sono cresciute in valore (+6,6%) e diminuite in volume (-6,3%). Sempre su base tendenziale, anche per le vendite dei beni non alimentari si è registrato un aumento in valore e una diminuzione in volume (rispettivamente +2,9% e -1,8%).

L’Istat ha sottolineato che per quanto riguarda i beni non alimentari, si sono registrate variazioni tendenziali positive per tutti i gruppi di prodotti ad eccezione di Elettrodomestici, radio, tv e registratori (-2,3%). L’aumento maggiore ha riguardato Prodotti di profumeria, cura della persona (+7,6%).

Rispetto al 2021 il valore delle vendite al dettaglio è cresciuto, seppure in maniera differenziata, per tutte le forme di vendita: la grande distribuzione (+7,0%) le imprese operanti su piccole superfici (+1,8%), le vendite al di fuori dei negozi (+1,2%) e il commercio elettronico (+4,7%).