Secondo l’indagine di VenetoCongiuntura sul III trimestre 2023 relativa alla manifattura in Veneto, nonostante livelli di produzione delle imprese ancora positivi, prosegue il rallentamento dell’attività in regione, confermando di fatto l’andamento di crescita stazionaria emerso a fine del 2022.

Si allontana tuttavia lo spettro della recessione e migliorano le stime per l’Italia (e per il Veneto), che va meglio di Francia e Germania, ma l’andamento potrebbe essere di breve respiro.

Manifattura: l’indagine VenetoCongiuntura

Secondo l’indagine VenetoCongiuntura, realizzata da Unioncamere su un campione di oltre 2.000 imprese con almeno 10 addetti nel primo trimestre del 2023 la produzione industriale ha segnato una variazione congiunturale destagionalizzata positiva pari a +1,1%.

Il confronto su base tendenziale è pari al +2,2%, ben al di sotto rispetto al +4,5% della media del 2022. Gli ordinativi interni ed esteri registrano su base tendenziale una leggera diminuzione rispettivamente del -1,5% e del -2,3% (-0,2% e -0,4% nell’ultimo trimestre 2022). Il fatturato segna un aumento significativo pari a +5,8%, ma sulla dinamica dell’indicatore pesa ancora l’incremento di prezzo dei prodotti finiti.

Per quanto riguarda la tipologia di beni prodotti la variazione positiva dell’indice complessivo della produzionein termini tendenziali è determinata dalla crescita del +8,3% dei beni strumentali e, in modo minore, da quella dei beni di consumo (+2%). In leggera diminuzione la produzione dei beni intermedi che registrano una variazione negativa del -0,6%.

Attività economiche in crescita

A livello settoriale le attività economiche in crescita rispetto ai primi tre mesi del 2022 sono le macchine elettriche ed elettroniche (+9,4%) e le macchine ed apparecchi meccanici (+7,5%). Registrano una variazione positiva, ma meno marcata, i settori delle altre imprese manifatturiere (+2,6%), determinata dalla buona performance del comparto prodotti farmaceutici, dell’alimentare e bevande (+1,3%) e dei metalli e prodotti in metallo (+0,6%). Le flessioni più ampie si evidenziano nei settori del tessile e abbigliamento (-3,3%) e del marmo, vetro e ceramica (-3%).