Pietro Ceccaroni, difensore del Venezia FC (foto di repertorio)
Pietro Ceccaroni, difensore del Venezia FC (foto di repertorio)

Questa mattina, alla tensostruttura Agorà del Taliercio, il difensore del Venezia FC Pietro Ceccaroni ha incontrato i giornalisti.
Pietro, innanzitutto: a mente fredda come analizzeresti il match contro l’Udinese? Avete subito un goal decisivo proprio allo scadere, e non è la prima volta…
”Credo che ogni gara sia a sé. Se ci è capitato così spesso, però dovremmo analizzare il perché è il come. Di certo  dovremo mettere più cattiveria, perché le prestazioni, nelle ultime gare, sono state nel complesso buone, nel senso che non siamo mai stati messi sotto, in modo eclatante da nessuna squadra. Ma in ogni caso siamo ancora vivi, visto che la classifica dice che siamo tuttora in corsa per la salvezza; certo dobbiamo lavorare, solo così saremo in corsa per l’obiettivo”.
Che cosa vi siete detti dopo il match?
“Non abbiamo in realtà parlato subito dopo la gara, perché l’umore era abbastanza giù. La cura dei dettagli in settimana sarà importante, dovremo stare attenti a tutto, perché poi, ogni singola cosa, viene riportata in partita. Il goal subito nel finale contro l’Udinese credo sia più bravura loro che colpa nostra. Ma in serie A non possiamo concedere proprio nulla. Tra La partita di Spezia e quella contro l’Udinese sono state indubbiamente due botte, che fanno veramente male. Avremmo potuto in entrambi i casi pareggiare, e si sa che, in massima serie, un punto fa sempre bene. Ancora ieri facevo fatica a dormire, la situazione è certamente difficile, ma dobbiamo metterci subito al lavoro e pensare al  match contro la Fiorentina, che sarà duro. C’è possibilità di recuperare, quello che ci tiene vivi, come ho detto, è la classifica, adesso affronteremo tre gare consecutive molto difficili, ma il calcio è questo. Le partite vanno giocate, non bisogna dare nulla per scontato, un punto in certe situazioni avrebbe fatto molto comodo”.
Come ti prefiguri il match contro la Fiorentina?
”Analizzeremo la Fiorentina in settimana. Di sicuro, considerando le partite viste finora, è una squadra che gioca benissimo. Mister Italiano ha dato un’impronta ben precisa al tipo di gioco, ha calciatori di gran qualità, dovremo fare una gara importante dandoci una mano dal primo all’ultimo minuto. Loro sono più forti di noi, questo lo dicono il campo e la classifica, ma dobbiamo reagire da squadra”.
Come valuti l’identità del Venezia di quest’anno?
“Rispetto a quella dell’anno scorso, che è stata qualcosa di incredibile, in cui si vedeva un gruppo davvero unito, non che quest’anno non lo sia,  Ma va comunque detto che abbiamo cambiato tanti giocatori. Tutti i ragazzi nuovi, tuttavia, si sono indirizzati su questa strada. Ritengo che le gare dipendano da episodi, più che dal collettivo di squadra. E sono del pari convinto che la compagine, a parte il match in casa dell’Atalanta, abbia sempre fatto una buona prestazione. Pian piano ci siamo indirizzati nella maniera giusta. Ma, ribadisco, dobbiamo curare i dettagli. Come domenica scorsa, quando mi è capitata l’occasione da goal: avrei dovuto essere più bravo a sfruttare le poche occasioni che arrivano”.
Che tipo di apporto vi ha dato l’ingresso di Marco Modolo?
“Da quando lo conosco, devo dire che Marco si è sempre allenato al massimo, anche quando non è stato titolare in squadra, anzi l’ho visto sempre vicino al mister, mentre che incitava e chiamava i compagni; del resto lui è il capitano. Contro l’Udinese penso che abbia fatto un’ottima gara, e la difesa in generale abbia lavorato bene. Purtroppo per noi difensori ci sono poi episodi che girano male. Ma questo non toglie che, per esempio Caldara, sia un giocatore di livello, il quale, con la fiducia possa recuperare”.
Dopo le contestazioni, civili ma decise, il pubblico presente domenica, allo stadio, vi ha incitati per tutto il tempo.
“Credo che questo per noi sia fondamentale, ci dà una mano nei momenti difficili, è fondamentale avere la spinta, e poi vedere lo stadio tutto esaurito è stato bellissimo. I nostri tifosi si meriterebbero una soddisfazione e ci dispiace non avergliela data. Ma comunque, al di là del risultato, abbiamo dato tutto in campo. Come fare per ottenere quello step in più per fare punti? Ribadisco, sono i dettagli da curare”.
Come squadra, avete particolari “rituali” fuori dal campo per darvi la carica?
“Non abbiamo rituali fuori dal campo, mentre sul terreno di gioco facciamo il cerchio, quello sì, per darci la carica, e il “torello”, che ci diverte molto, nel momento di allenamento”.