Per dieci giovedì di seguito, da ottobre a dicembre 2023, una dozzina di giovani con disabilità lieve della provincia di Treviso partecipa ad un laboratorio pomeridiano espressivo-teatrale organizzato dall’Ulss 2 Marca Trevigiana, attraverso il suo Servizio integrazione sociale (SIS), in collaborazione con l’Associazione disabili Breda Carbonera Maserada.

L’obiettivo è dare ai partecipanti “uno strumento pratico di conoscenza e auto-conoscenza, utile ad un’adeguata percezione della realtà nei diversi contesti in cui si agisce, compreso uno stimolo all’assunzione di responsabilità”. Al termine dell’iniziativa, è previsto un momento di restituzione, uno spettacolo teatrale, i cui dettagli non sono ancora definiti.

L’Amministrazione comunale di San Biagio di Callalta ha messo a disposizione per lo svolgimento del percorso gli spazi del polo culturale Skholé, facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici da tutti i partecipanti, sia che arrivino da Treviso, che dall’Opitergino Mottense. Sono tutti giovani maggiorenni, che hanno già sviluppato percorsi di autonomia, svolgono attività lavorativa oppure tirocinio formativo presso enti, cooperative e aziende del territorio.

Giovedì pomeriggio 26 ottobre a Skholé c’è stato l’incontro ufficiale di presentazione fra i giovani partecipanti al laboratorio dal titolo “Apri gli occhi, ascolta… e fai la cosa giusta!”, i loro familiari, gli attori di progetto e il conduttore del laboratorio, il coach formatore Erio Gobbetto.

Per l’Ulss 2 Marca Trevigiana c’erano il direttore generale Francesco Benazzi, la responsabile dell’UOC (unità operativa complessa) Disabilità e Non autosufficienza Treviso Nord e Distretto Sud Alberta Giomo insieme ad Emanuele Della Libera coordinatore dell’UOC Disabilità e Non autosufficienza del Distretto Treviso Sud, più alcuni educatori che seguono questo specifico progetto. In rappresentanza del  Comune di San Biagio di Callalta erano presenti la sindaca Valentina Pillon, l’assessore ai Servizi sociali e Inclusione Alessia Zanetti, con il responsabile dell’ufficio Assistenti sociali Francesco Mattiuzzo. Dopo i saluti e la condivisione iniziale, tutti si sono lasciati coinvolgere dal conduttore in un’attività espressiva concreta, che prevedeva la manipolazione di carta velina.

“Il teatro è la più bella forma espressiva, che ci aiuta ad entrare in relazione con l’altro – ha dichiarato il dg Benazzi – qui non si tratta di includere nessuno, bensì di mettere insieme le persone nella loro diversità. Grazie a quanti hanno aiutato a tirare i fili del progetto, dai responsabili del Servizio al Comune di San Biagio di Callalta che mette a disposizione la sede, strategica per la sua collocazione centrale, che consente di arrivare comodamente anche a giovani che abitano in zone periferiche”.

La dirigente Giomo ha presentato il Servizio Integrazione Sociale di Ulss 2, “la cui mission è sostenere la persona, non solo nel percorso lavorativo, ma anche nello sviluppo di competenze e abilità sportive, artistiche, espressive, affinché le fragilità possano trovare strade per tradursi in punti di forza. Durante l’anno il SIS organizza più laboratori nel territorio, su tematiche differenti, ascoltando e accogliendo le esigenze degli interlocutori, per dare molteplici opportunità ai ragazzi e alle loro famiglie”.

La sindaca Pillon e l’assessore Zanetti hanno ribadito “piena disponibilità dell’Amministrazione comunale di San Biagio di Callalta a sostenere iniziative di questo tipo, che aiutino le persone a esplorare le loro potenzialità interiori, a sperimentarsi e a condividere una passione. L’augurio è che progetti come questi, nel tempo, possano diventare strutturali”.

Entusiasti della proposta sia i partecipanti al laboratorio che i loro familiari.