Lo chef Simone Selva: “Questo luogo è una fonte d’ispirazione che mi permette di esprimermi con ingredienti e illusioni. Vite è un’esperienza sinestetica”.

 

Da oggi tra le pagine della Guida Michelin online, dedicate ai migliori locali di Treviso, c’è anche V.I.T.E., ilristorante di Villorba di Simone Selva, il più giovane chef insignito della stella Michelin 2021, e uno dei più giovani stellati in Italia.

Inaugurato appena un anno fa, nell’aprile 2022, V.I.T.E. è un ristorante di fine dining, esclusivo e unico nel suo genere che prende vita all’interno del Treviso Arts District, TAD- –il progetto che vede coinvolti insieme a Davide Vanin, anche i fratelli Alessandro e Mauro Benetton– nato dalla riconversione di un’ex area industriale di oltre 1.500 mq. All’interno di TAD si trovano anche il concept store di design Vite, una galleria di arte contemporanea, la 21Gallery, il Cantiere, il Tiki Bar dalle atmosfere esotiche, la Whisky room, e un Coffee shop, tutti raggiungibili ad un unico indirizzo: via della Repubblica 3-5, alle porte di Villorba (TV).

V.i.t.e. è un ristorante e uno shop. La sua posizione all’interno di un distretto contemporaneo dedicato ad arte e design, lo rende un luogo magico, dall’atmosfera davvero unica. Per me è stato davvero un grande salto arrivarci. Questo luogo è per me fonte d’ispirazione che mi permette di esprimermi con ingredienti e illusioni. Vite è un’esperienza sinestetica”. Commenta Selva.

Sviluppato su due piani, con 25 coperti e sei sale, V.I.T.E. acronimo di Vision Inspire True Emotions è il luogo perfetto dove lasciarsi trasportare dalle creazioni di Simone Selva in cui ingredienti della tradizione si uniscono ad influenze esotiche e riverberi della natura.

V.I.T.E., Selva ha portato la sua cucina home-made di puro talento, figlia non di scuole alberghiere ma di studi classici e tradizione familiare, uniti ad anni di esperienza nel campo dell’alta ristorazione. Una cucina capace di coniugare gli elementi della tradizione veneta con tecniche all’avanguardia che non risparmiano qualche piacevole azzardo.

Quattro i menù protagonisti di questo viaggio enogastronomico, a cominciare da La Marca con 5 piatti tipici della tradizione reinterpretati, per godersi gli ingredienti del territorio in veste moderna. E il Frût: 6 portate nel quale assaporare i piatti che hanno contraddistinto l’infanzia dello chef. Un legame forte con la terra friulana e i ricordi.

È disponibile inoltre un menù vegetariano, il Green Pow, che trasforma al meglio l’orto di Silvia Fiorin, e per finire il I’m a Pickler Morty, una proposta di 12 portate sperimentale, dove lasciarsi trasportare in un’avventura nel multi verso dello chef.