Il presidente de Basket Mestre, Guglielmo Feliziani, si racconta e racconta il Basket di Terraferma tra realtà e futuro.

Una vita passata tra lavoro e passione per lo sport, passando da sci e tennis praticati a livello agonistico, al basket, calcio, calcio a 5, pallavolo, beach bmestrevolley praticati (tuttora) a livello amatoriale. Insomma, forse scartati baseball e football americano nonc’è sport che Guglielmo Feliziani, classe ’66, non abbia praticato. A Mestre è conosciuto da tutti come presidente del Basket Mestre, squadra militante nella Serie C Gold e che non nasconde l’ambizione di puntare sin da subito al salto di categoria.
Ma come è nato questo amore?
<<Ho deciso di rilanciare e ricreare quell’entusiasmo che ho vissuto sulla mia pelle, stuzzicato da un gruppo di persone che aveva rifondato, 2 anni prima, questo nuovo Basket Mestre, proponendosi di ricongiungersi con una realtà di massimo livello dagli anni ‘70. La cosa si combinava con la mia volontà di fare qualcosa che restituisse
entusiasmo e senso di appartenenzaa  Mestre. Per la storia sportiva che ho vissuto, la Reyer è Reyer Venezia, l’avversario storico>>.
A Mestre a quei tempi si praticava grande sport: Basket Mestre in A1 o A2 e Calcio Mestre in D o in C2. Amore per i colori e sana rivalità con Venezia.
<<Ricordi bellissimi ed indelebili. Il Venezia Calcio era l’avversario storico del Calcio Mestre. Zamparini stesso ha riconosciuto che la fusione tra AC Mestre e Venezia Calcio dell’1987 è stata un errore. Non puoi fondere due società
sportive, che per anni avevano avuto una loro forte identità, sia territoriale che di tifoseria, per imporre un nuovo
soggetto creato a tavolino. Veneziamestre non è una località: le località sono Mestre e Venezia>>.
Intanto il movimento del Basket Mestre è in crescita.
<<Mestre deve essere tutelata molto più di quanto lo sia stata nella storia; è inconfutabile. Per entrare nel concreto,
è inaccettabile che un’area come quella di Mestre non abbia un impianto sportivo con più di 300/400 posti a parte il Taliercio che l’amministrazione comunale, colpevolmente e con grave miopia di visione, ha dato in gestione “esclusiva” ad una sola società sportiva, di fatto complicando la crescita di qualsiasi altra realtà. Se noi, nel breve, dovessimo centrare la promozione, non potremmo giocare in un palazzetto come quello attuale (Trivignano) con soli 250 posti, che già riempiamo regolarmente. Certo il Taliercio con 4.000 posti sarebbe sovrabbondante ma non essendoci via di mezzo credo sarà necessario intavolare una trattativa con Comune, Sindaco ed gestore (tre soggetti che in questo momento coincidono) per trovare una soluzione>>.
E intanto è nato un progetto importante con altre società di “eccellenza” mestrine.
<<Il Basket Mestre ha dato vita insieme al Calcio Mestre e al Calcio a 5 Città di Mestre ad un’associazione che
diventerà importantissima per tutti i mestrini; Mes3sport, associazione che si propone di legare tra loro, creare sinergie, supportare, tutte le società sportive e culturali che hanno nel loro DNA il legame specifico ed esclusivo
con Mestre. Mes3sport diventerà il riferimento per tutto lo sport mestrino, già molte società chiedono di affiliarsi, e questo renderà i numeri di questo progetto talmente elevati da diventare un interlocutore privilegiato per tutti gli aspetti gestionali, politici, amministrativi dello sport e della cultura del territorio. Vorrei che i miei figli potessero vivere con intensità le stesse emozioni che ho vissuto io>>.
Uno sguardo al futuro.
<<La crescita sportivadel Basket Mestre e le auspicabili future promozioni dovranno andare sempre di pari passo
con un’importante crescita di tutto il settore giovanile che, considerando società satelliti e alleate, conta oltre 500 ragazzi. Ma il mio obiettivo è più ambizioso: voglio investire in questo ambito per far diventare il “Progetto Giovani Basket Mestre” un’eccellenza nazionale con una “cantera” di qualità assoluta. Il progetto è ambizioso, va programmato bene ma, se da un lato richiede investimenti e tempi di maturazione dall’altro deve vedere anche
una crescita infrastrutturale>>.

 

Gian Nicola Pittalis