Jesolo vs Alpe Adria: alla fine il match della Guida Best Gourmet si è concluso in parità. Un risultato che era nell’aria. Anzi, nel piatto. A decretare il risultato è stato l’alto gradimento dei partecipanti alla gran cena di gala che si è tenuta, giovedì sera, alla Terrazza Mare Marcandole di Jesolo Lido, incorniciata da uno splendido notturno estivo con luna “quasi piena”, a chiusura delle premiazioni che la guida, edita dal Club Magnar Ben di Conegliano, ha attribuito anche quest’anno ai venti migliori protagonisti dell’edizione 2019: ristoranti, chef, vignaioli, vini e prodotti agroalimentari.

Gli autori della Gran cena di gala 2019
Gli autori della Gran cena di gala 2019

La Champions League di mare e terra

Ha arbitrato la sfida culinaria l’editore e curatore della guida, Maurizio Potocnik, a cui si deve la regia dell’ottavo meeting dell’Alpe Adria  in riva all’Alto Adriatico,  patrocinato dal Comune di Jesolo-Assessorato al Turismo e sostenuto dall’Associazione Jesolana Albergatori, Astoria Wines e Terrazzamare Marcandole, la postazione on the beach dei fratelli Roberta e Alessandro Rorato delle Marcandole di Salgareda. La squadra del mare era composta dall’Olio Mate, eccellenza istriana di Aleksandra Vekic, e dal Ristorante “Il Fagiolo“, da Omar e Valli Zorzetto della “Cucina di Omar“, da Roberto Bardella in campo per la Terrazzamare Marcandole e dal pasticcere Mauro Pinel, un maestro della panificazione e della pasticceria. Nella formazione Alpe Adria, in rappresentanza di cucine di vallate montane e di confine, hanno giocato Alessandro Gilmozzi, chef patron del ristorante “El Molin” di Cavalese (TN), Ilija Pejic del Golf Club Tarvisio (UD) , con il rinforzo del vicentino Dario Loison, la cui famiglia sforna panettoni, focacce e biscotti dal 1938.

Il carpione, il mangaliza, il gin, la salicornia

I giocatori sono andati in gol con piatti molto equilibrati, pensati come “carta d’identità” del regione di provenienza, utilizzando ingredienti tipici delle proprie terre, alcuni dei quali sconosciuti a gran parte dei commensali, come il Carpione di Gilmozzi, un raro pesce d’acqua dolce che in Trentino stanno salvando dal rischio estinzione, riscoprendolo nella cucina locale. Un filetto di pesce aromatizzato con il Gilbach.Gin che lo chef ottiene da botaniche e bacche raccolte nella sua Val di Fiemme. Pejic ha puntato sul mangaliza, il maiale-pecora dalla carne molto pregevole, allevato allo stato semi brado. L’Olio Mate ha portato il profumo del mare istriano nella varietà “Traparenza Marina“, poche gocce da versare sulla focaccia primo sale de “Il Fagiolo”, mentre Omar ha proposto la Parmigiana di pesce dell’Alto Adriatico, con le sapide melanzane degli orti lagunari. Ed anche Bardella ha scelto un omaggio a Jesolo, inserendo nel piatto sapori di mare, laguna, orti e barene, tra cui la salicornia, pianta che cresce su terreni salmastri. Gli autori del dessert, Loison e Pinel,  hanno schierato una fantasia di dessert con focaccia Veneziana, cioccolato e tanti freschi gusti di frutta della “Summer Explosion”.

La spiaggia del faro a Jesolo
La spiaggia del faro a Jesolo

L’Alpe Adria nel bicchiere

A completare le squadre Jesolo Vs Alpe Adria c’erano i vini, selezionati tra le etichette recensite nella Guida Best Gourmet, per descrivere diversi terroir: il Mon Satèn di Villa Franciacorta dal lago d’Iseo, il Friulano di Paolo Rodaro Winery, la Ribolla Gialla e il Gran Rosè di Villa Parens dai vigneti del Collio, il Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Corderie di Astoria, il Sauvignon  dei Vignaioli Specogna. Nell’occasione Astoria, storica azienda di Refrontolo della famiglia Polegato (rappresentata alla cena del giovane Riccardo), ha proposto un vino di recente acquisizione: il Geck Gewurztraminer, prodotto da un piccolo vigneto del Trentino DOC.

Maurizio Potocnik editore e Cristiana Sparvoli del Tg Plus Food & Beverage
Maurizio Potocnik editore e Cristiana Sparvoli del Tg Plus Food & Beverage

L’enogastronomia, veicolo di cultura e conoscenza

La consegna dei venti Best Gourmet of Alpe Adria , così come il secondo tempo a tavola, ha messo in evidenza che alla base di queste storie di successo ci sono famiglie affiatate di lunga tradizione, passione estrema, serio impegno, ricerca tesa  al continuo miglioramento (come sottolineato dallo chef vicentino Lorenzo Cogo e dal vignaiolo friulano Cristian Specogna). Uomini e donne  che si identificano con la qualità di quel che creano, producono, coltivano. Sia un vino raro e prezioso come la Boschera del vittoriese Alessandro Winkler, il pregiato Prosciutto Crudo di San Daniele del Friuli, che i Bagatto confezionano con tanta maestria, o il fragrante cestino del pane di Villa Selvatico (Roncade), in cui lo chef toscano Alessandro Rossi infonde la sua sapienza in fatto di farine. All’origine c’è la cultura, che si trasmette anche a attraverso il cibo, la storia della nostra alimentazione, l’anima e la geografia di ciò che cuciniamo e mangiamo. Cultura (e conoscenza)  diffusa da tante valide “penne”, ha sottolineato l’editore del Club Magnar Ben: il team di giornalisti e food blogger, provenienti da tutta l’Alpe Adria, con cui Potocnik condivide la realizzazione della Guida, di cui TG Plus Food & Beverage è social media partner. Sono tutti già al lavoro per recensire ristoranti, chef ,vini e prodotti dell’edizione 2020. Da testare la prossima estate, in un’altra sfida “Jesolo vs…”  in riva all’Adriatico.